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09 Novembre 2020

Drssa Afrodita Alexe

Eleuterococco: descrizione e proprietà, indicazioni e modo d’uso, gli integratori alimentari in farmacia

Tra le piante medicinali con effetti ‘’adattogeni'' di rilevante importanza è sicuramente l’eleuterococco, riconosciuto dalla medicina tradizionale cinese per le sue azioni tonico-stimolanti, energizzanti, antifatica e antistress; utilizzato in medicina tradizionale come rimedio nella cura della sindrome della stanchezza cronica, degli stati di ansia e depressione psico-fisica, dei disturbi dell'umore e del sonno correlati et a.

Eleuterococco: descrizione e proprietà della pianta

L’eleuterococco (Eleuterococcus senticosus, fam. Araliaceae; ginseng siberiano, pepperbush) è un arbusto originario della Siberia, Mongolia e sud-est della Cina, coltivato anche in Corea e Giappone; di altezze tra 1 e 3m, fiorisce in estate con fiori di colore dal giallo al viola e produce bacche carnose nero-rossastre. Le parti usate in fitoterapia sono le radici ed il rizoma, che dimostrano le concentrazioni massime di principi attivi nel periodo tra maggio ed ottobre.

La composizione chimica: gli attivi delle radici di eleuterococco

Nell’estratto secco di radici di eleuterococco sono state identificate varie sostanze chimiche a cui è stata attribuita l’azione fitoterapica:

-eleuterosidi (saponosidi): composti fenilpropanici come siringina, alcol sinapinico; derivati dell’acido caffeico (acido clorogenico); gli eleuterosidi sono presenti in concentrazioni tra 0,7-0,9% e vi sono stati identificati tipi da A a F nelle radici e da I a M nelle foglie

-lignani (eleuterosidi D e E, siringaresinolo, sesamina)

-derivati cumarinici (isofraxidina)

-polisaccaridi: polimeri di glucosio, arabinosio, xilosio

-varie: saponine triterpeniche, flavoni, steroidi, xantoni, olio essenziale

L’effetto fitoterapico è attribuito in gran parte agli eleuterosidi, molecole che sono state oggetti di ricerca scientifica intensa condotta maggiormente in Russia; questi studi hanno dimostrato effetti positivi della pianta sui processi cognitivi (memoria e apprendimento), di miglioramento delle percezioni (calo della percezione del dolore, fotofobia, freddo), di aumento della resistenza alla fatica fisica (Baremboim et a., 1987)

Meccanismi d’azione e effetti farmacologici degli attivi di eleuterococco (in particolare degli eleuterosidi)

La ricerca si è concentrata sulla farmacodinamica degli eleuterosidi B e E: rapidamente assorbiti in circolo, si concentrano negli organi (fegato, milza, pancreas), nel cervello, nelle ghiandole endocrine e nelle surreni (3 volte di più rispetto agli altri distretti); vengono metabolizzati rapidamente ed escreti con le urine in un massimo di 48ore. Gli studi di laboratorio e clinici ne hanno messo inevidenza gli effetti antifatica e tonico-energetico, adattogeno, antistress, con meccanismi complessi che sono a tutt’oggi da elucidare e comprendere nei dettagli.

In linea di massima, gli effetti dell’eleuterococco si possono sintetizzare in:

-azione adattogena – modifica l’attività surrenalica riducendo la perdita di acido ascorbico surrenalico, con probabile meccanismo di aumento del rilascio di neurotrasmettitori circolanti (adrenalina nel surrene, serotonina e noradrenalina nel cervello); modificando generalmente la GAS (risposta dell’organismo allo stress)

-effetti migliorativi sul tono dell’umore, stati di ansia e depressione; sui processi cognitivi (aumento della capacità di concentrazione, di memorizzazione e di correlazione, con effetti migliorativi sulle prestazioni scolastiche e lavorative)

-effetto energizzante e stimolante sul metabolismo: miglioramento generale della prestazione fisica e del tono basale; aumento della resistenza allo sforzo fisico prolungato e miglioramento della prestazione atletica; effetto dinamizzante sul metabolismo dei carboidrati e del glucosio, probabilmente per aumento della sintesi di glicogeno, aumento di rilascio di insulina nel pancreas e stimolazione dell’attività di enzimi specifici (exokinasi, G6P-deidrogenasi ecc)

-azione immunomodulatoria aspecifica – l’eleuterococco migliora la risposta immunologica aspecifica per meccanismi di stimolazione della fagocitosi (per aumento dei livelli di linfociti T e cellule natural killer)

L’eleuteroside E sembra essere la molecola maggiormente coinvolta nell’incremento della resistenza allo stress: test in vitro e clinici hanno dimostrato come l’effetto diretto sulle ghiandole surrenali comporti un netto miglioramento della resistenza dell’organismo umano agli estremi della temperatura esterna (freddo/caldo), allo stress fisico in generale (con particolare cenno sull’attività fisica agonistica), alle infezioni virali o batteriche.

Modo d’uso, precauzioni e controindicazioni dell’eleuterococco

In generale, rispettando le dosi consigliate l’eleuterococco si è dimostrato ben tollerato e senza effetti nocivi (a differenza del ginseng panax, non induce ipereccitabilità psico-fisica né sindromi stressorie).

Vi è sconsigliato l’uso in gravidanza ed allattamento, così come nelle persone che presentano disturbi come tachicardia parossistica, extrasistolia, malattie da scompenso cardiaco, asma.

L’eleuterococco può avere interazioni nel caso di assunzione di contracettivi orali (ne può diminuire l’effetto), di insulina e con alcuni antibiotici: è sempre consigliato chiedere prima il parere dello specialista che saprà indicare il percorso integrativo-nutrizionale più adatto in base alle esigenze individuali.

In farmacia vi esistono varie formulazioni contenenti estratto di radici di eleuterococco (le indicazioni di un buon integratore alimentare apportano come dosi 300-400mg per unità posologica di estratto secco titolato e standardizzato in saponosidi totali minimo 5% di cui almeno 0,5% eleuteroside E).

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