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WARFARIN (COUMADIN): in dettaglio, al link sotto

https://www.farmaciapelizzo.it/news/la-warfarina-e-le-sue-interazioni-co...

di seguito, le principali interazioni tra WARFARIN e altri farmaci, alimenti ed erbe medicinali

Le interazioni del warfarin con altri farmaci

Tra i farmaci che causano variazioni dell’attività farmacologica del warfarin vi sono:

  • i farmaci che interferiscono con l’assorbimento del warfarin – colestiramina, sucralfato: possono ridurne l’efficacia anticoagulante
  • i farmaci che hanno azione competitiva per le proteine plasmatiche – ibuprofene, chinidina, fenofibrato, losartan, valsartan, amlodipina, felodipina – possono potenziarne l’effetto anticoagulante
  • i farmaci che competono per le vie metaboliche degli stessi citocromi, con azione di induzione o inibizione
    • antibiotici antimicrobici (rifampicina, tetracicline, sulfametoxazolo, chinoloni, azitromicina, eritromicina, isoniazide), antimicotici (fluconazolo, miconazolo), antivirali possono aumentare il rischio di emorragie
    • statine (clinicamente dimostrato un aumento dei valori di INR dovuto all’alterato metabolismo del warfarin quando assunto insiemealla fluvastatina, lovastatina, simvastatina o atorvastatina; ma non con pravastatina o rosuvastatina)
    • anticonvulsivanti, barbiturici (fenobarbitale) – possono ridurre l’effetto anticoagulante per aumento del tasso di eliminazione del warfarin
    • antiaggreganti piastrinici – ASA, clopidogrel – possono determinare un aumentato rischio di emorragie, per sinergismo farmacodinamico con warfarin
    • paracetamolo -  nei pazienti trattati con warfarin che assumono contemporaneamente paracetamolo a dosi ≥2g/die per almeno tre giorni consecutivi, le linee-guida raccomandano di controllare l’ INR da 3 a 5 giorni dopo la prima dose di paracetamolo assunta (raccomandazione di grado 2C )
    • FANs – aspirina e i derivati di classe I – ibuprofene: aumentato rischio di emorragie
    • inibitori della pompa protonica (classe del pantoprazolo), anti-H2: possibile aumento del rischio emorragico (case-reports documentati)
    • contraccettivi orali : data la loro capacità di ridurre i valori di proteina S e di favorire la sintesi dei fattori della coagulazione vitamina K-dipendenti,  possono aumentare il rischio trombotico

Un ceno particolare va dato ai farmaci utilizzati in co-somministrazione al warfarin in terapia e prevenzione cardio-cerebro-vascolare – antipertensivi, antiaritmici, vasodilatatoridiuretici – per i quali le linee-guida apportano diverse indicazioni in base al profilo farmacologico di ognuno di essi: per controllare al meglio la terapia farmacologica, il medico indicherà la scelta terapeutica individuale in base al quadro clinico individuale con monitoraggio costante e attento del valore del INR.

Warfarin e cibo: quali sono gli alimenti più ricchi in vitamina K?

L’attività farmacologica del warfarin è strettamente correlata alla presenza della vitamina K: ne consegue che l’apporto alimentare di questa vitamina dovrà essere ridotto adeguatamente.

Gli alimenti ricchi in vitamina K

dovranno essere assunti non più di 1 volta alla settimana e non associati tra loro

  • le spezie (prezzemolo, salvia, origano, basilico, erba cipollina),
  • la verdura (broccoli, cavolo, cavoletti di Bruxelles, cime di rapa, spinaci, cicoria, lattuga, rucola),
  • il tè verde e nero.

 Gli alimenti a medio contenuto di vitamina K

da assumere non più di 2 volte a settimana e non associate tra loro

  • -frutta, verdura e legumi: kiwi, avocado, frutta secca (pistacchi), porri, sedano, asparagi, peperoncino rosso, piselli, soia
  • -carni (fegato di maiale, di bovino), uova;
  • -cereali integrali (pasta, riso, farine, polenta)

Durante un cambio repentino delle abitudini alimentari (che comunque è sconsigliato: meglio apportare le modifiche in modo lento e controllato), è raccomandabile eseguire i test INR con più frequenza, per il monitoraggio ottimale della dose terapeutica del warfarin.

Le interazioni tra warfarin e piante medicinali

Alcune evidenze cliniche e case-reports in revisione sistematica riportano interazioni tra warfarin e piante medicinali contenenti sostanze attive con azione di induzione/inibizione enzimatica, le quali possono interferire con l’attività farmacologica del warfarin: ginseng, mirtillo rosso e nero, ginkgo biloba, pompelmo, fieno greco, ananas, iperico sono solo alcuni di questi; si consiglia pertanto avere il parere dello specialista prima di iniziare l’assunzione di questi estratti erbali sia come monoconcentrati (tisane, infusi, succhi concentrati) sia come integratori alimentari e nutrizionali.

L’erba di San Giovanni (iperico- Hypericum perforatum), erba medicinale spesso utilizzata nella cura delle depressioni moderate, disturbi del sonno, ansia, dolore cronico, agisce come un induttore dei citocromi CYP1A2, CYP2C9 e CYP3A4 conducendo all’aumento della clearance e riduzione della concentrazione plasmatica di warfarin, con una riduzione significativa dell’effetto farmacologico del warfarin quando assunti insieme per lunghi periodi.

 Il Ginkgo (Ginkgo biloba) presenta un alto contenuto di flavonoidi, attivi come potenti inibitori del CYP2C9 : l’assunzione concomitante con il warfarin può aumentare il rischio di sanguinamento.

Il mirtillo rosso (Vaccinium myrtillus), molto usato per le infezioni del tratto genito-urinario sotto una varietà di formulazioni (succo concentrato, estratto in capsule, granulato effervescenti ecc) è risultato essere responsabile di un aumento di INR e dell’incidenza di emorragia quando assunto in concomitanza al warfarin; i case-reports si riferiscono comunque a lunghi periodi di cura utilizzando dosi massicce di estratti concentrati del mirtillo.