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04 Marzo 2020

Dr.ssa Afrodita Alexe

La melatonina è uno dei più conosciuti rimedi contro l’insonnia, sia occasionale che cronica, e più in generale contro i disturbi del sonno caratterizzati da difficoltà ad addormentarsi, incluso il jet-lag.

La sintesi endogena della melatonina

La melatonina è un ormone rilasciato dalla ghiandola pineale (epifisi: ghiandola endocrina posta alla base del cervello), in assenza di luce, a partire dall’aminoacido triptofano, in una catena di reazioni chimiche catalizzate da alcuni enzimi e passando per la produzione di serotonina (generalmente conosciuta come l’‘’ormone dell’umore’’).

Risultato immagini per melatonina sintesi

Oltre che nell’epifisi, la melatonina viene sintetizzata in piccole quantità anche nel tratto intestinale, nella pelle, nella retina e nel sangue (nelle piastrine e nei linfociti).

Con l’arrivo del buio, la sintesi endogena di melatonina aumenta rapidamente, diventa massima nelle ore centrali della notte (tra le 2 e le 4) per poi diminuire verso la mattina e spegnersi quasi del tutto con l’arrivo della luce.

La sua sintesi è regolata quindi dalla luce, ovvero dalla successione luce-buio: gli enzimi che catalizzano la sintesi della melatonina vengono attivati sotto l’effetto di una catena di reazioni chimiche che partono dalla noradrenalina (ormone neurotrasmettitore di fondamentale importanza), reazioni che si mettono in moto con la scomparsa progressiva della luce; il meccanismo è complesso e conduce a risposte fisiologiche in tutti i distretti dell’organismo, sotto comando del sistema nervoso centrale.

Le proprietà e le indicazioni terapeutiche della melatonina

A livello del ritmo circadiano, la melatonina ha un effetto regolatore dose-dipendente, tradotto per induzione del sonno la sera e del risveglio la mattina con l’arrivo della luce; quindi le indicazioni di base e l’impiego primario sono nel trattamento dell’insonnia, della sindrome del jet-lag e quella dei lavoratori notturni (le persone che per lavoro fanno turni di notte); e più in generale nel trattamento dei disturbi del sonno caratterizzati da difficoltà ad addormentarsi la sera.

Oltre all’effetto regolatore del ritmo sonno-veglia, melatonina ha capacità di regolazione della funzione immunitaria (aumento): gli studi indicano che bassi livelli di melatonina comportano ridotta produzione di globuli bianchi e rossi da parte del midollo osseo (mielodepressione), ridotta funzione del timo* (per atrofia), con diminuzione di anticorpi e ridotta risposta immunitaria.

La melatonina ha anche grande capacità antiossidante (a dosi alte) e antiapoptotica (inibizione dell’apoptosi-morte programmata- delle cellule) osservata soprattutto a livello del timo.

Gli studi scientifici e le osservazioni in vivo hanno evidenziato una diminuzione della sintesi di melatonina nelle persone anziane, che presentano un’incidenza maggiore di disturbi del sonno –specialmente insonnia – rispetto alle altre fasce d’età; inoltre una riduzione ulteriore della concentrazione plasmatica di melatonina si evidenzia nelle persone affette da malattie neurodegenerative (es. malattia di Alzheimer) rispetto a persone sane della stessa età.

Tutto ciò porta gli scienziati ad indagare ulteriormente sulle capacità anti-invecchiamento cellulare della melatonina, che si esplicano probabilmente sia per azione diretta di neuroprotezione (inibizione di sintesi/ rilascio di citochine proinfiammatorie; induzione di sintesi di enzimi antiossidanti), che per effetto benefico generale sulla qualità del riposo notturno il quale influisce su tutti i processi fisiologici del nostro corpo.

Gli integratori alimentari a base di melatonina: assorbimento, distribuzione, escrezione

La melatonina trova indicazioni come integratore alimentare/nutrizionale, in dosaggio da 1mg per unità posologica, nella cura dell’insonnia passeggera o cronica, nella sindrome di jet-lag, nella sindrome del turnista nonché in tutti i casi dove la difficoltà ad addormentarsi è presente come sintomo principale.

Una volta ingerita, la melatonina viene assorbita completamente dal tratto gastro-intestinale, meglio a stomaco vuoto che pieno, con un pico plasmatico (la maggior concentrazione nel plasma) soggetto a grande variazione individuale. Circola nel sangue legata alle proteine plasmatiche all’incirca al 60%; subisce il primo passaggio epatico con trasformazione principalmente in 6-idrossimelatonina. L’escrezione avviene per via renale, sia della melatonina che dei suoi metaboliti; l’escrezione risulta totale dopo 12 ore dall’assunzione.

Gli studi dimostrano come il miglioramento della sintomatologia avviene con l’assunzione costante a lungo termine di melatonina**, e come essa esplica la sua azione sul sonno soprattutto se le condizioni ambientali vi sono favorevoli.

Gli integratori alimentari e nutrizionali apportano 1 mg di melatonina per unità orale; vi si possono trovare formulazioni in cui essa è associata ad estratti botanici come quelli di valeriana, escolzia, passiflora, melissa, tiglio, papavero ed a., con azione rilassante, simil-ansiolitica, ipnogena.

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fonti:

** https://www.docsity.com/it/meccanismo-d-azione-della-melatonina/4140464/

 V. Simmenaux C. Ribelayga: Generation of the Melatonin Endocrine Message in Mammals: A Review of the Complex Regulation of Melatonin Synthesis by Norepinephrine, Peptides, and Other Pineal Transmitters. Pharmacol rev (june2003 55:(5): 325-95)

https://www.pharmamedix.com/principiovoce.php?pa=Melatonina&vo=Farmacocinetica

(*timo: organo linfoide primario, sito al centro del petto sotto lo sterno, con funzione ghiandolare endogena, coinvolto nella regolazione immunitaria)