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11 Dicembre 2023

drssa Afrodita Aexe

Le infezioni urinarie: quali sono e come si manifestano?

Il termine ‘’infezioni urinarie’’ include in modo generico tutti i disturbi dell’apparato genito-urinario: dalla semplice infiammazione delle basse vie urinarie alle infezioni batteriche complicate dei reni.

Nello specifico, per ‘’infezioni delle vie urinarie’’ si intende un gruppo di patologie infettive del tratto urinario, le cosiddette IVU: condizioni di infezione con microrganismi patogeni, la cui presenza nelle urine è stata accertata con indagini specialistiche di laboratorio d’analisi.

Le IVU sono suddivise in base a 2 fattori principali:

  • la zona (il tratto) d’interesse :
    • infezioni del tratto urinario superiore (interessano i reni e l’uretere alto: le pielonefriti)
    • infezioni del tratto urinario inferiore (interessano la zona bassa dell’apparato genito-urinario: la vescica (cistiti), l’uretra (uretriti), la prostata (prostatiti))
  • il tipo di agente microbico/via infettiva
    • batteri: più dell’80% delle infezioni urinarie sono batteriche, dovute a patogeni che generalmente si trovano nell’intestino; quasi sempre provocate da Escherichia coli
    • funghi (la più comune è la Candida sp.: soprattutto nei casi di immuno-compromissione e in presenza di catetere)
    • virus (adenovirus, provocano cistiti emorragiche) e parassiti (Filaria, Trichomonas, Leishmania, Plasmodium (malaria)): patologie molto rare presenti soprattutto in caso di immuno-compromissione

Le infezioni delle basse vie urinarie: conosciute con il nome generico di ‘’cistite’’, sono molto comuni sia nelle donne che negli uomini e si possono manifestare a tutte le età, con frequenza estremamente più alta nelle donne in età fertile (20-50anni) e con rischio molto alto di ricadute o recidive dovuto soprattutto alle cure superficiali e incomplete.

Le cause delle infezioni delle basse vie urinarie (cistiti) non complicate

Normalmente, le vie urinarie alte sono sterili e resistenti alla colonizzazione batterica nonostante la possibile contaminazione con batteri provenienti dal tratto intestinale; le vie urinarie basse (l’uretra) sono scarsamente popolate da batteri saprofiti innocui.

L’apparato genito-urinario è provvisto di un meccanismo di difesa complesso che consiste in

  • un costante lavaggio con le minzioni impedendo l’attecchimento e la colonizzazione delle mucose da parte dei batteri transienti.
  • particolari caratteristiche: pH acido delle urine, presenza in quantità equilibrata di batteri non patogeni (lattobacilli, gram-positivi ecc.) nella zona vaginale e periuretrale che impediscono la crescita dei ceppi patogeni
  • barriera immunologica: presenza nella parete vescicale di immunoglobuline specifiche che impediscono la proliferazione batterica
  • barriera biochimica: presenza nella parete vescicale di glicosamminoglicani che impediscono l’attecchimento dei batteri alla mucosa; sintesi e rilascio nelle urine di particolari proteine (la proteina di Tamm-Horsfall) con ruolo di diretta difesa ed eliminazione dei batteri invadenti

Il meccanismo di difesa delle vie urinarie può risultare inefficace in condizioni particolari:

--diuresi ridotta, flusso ridotto delle urine, incompleto svuotamento della vescica;

--tasso molto alto di contaminazione con batteri del tratto intestinale

  • il più importante è Escherichia coli, un batterio che colonizza normalmente l’intestino e che può diventare patogeno in determinate circostanze (enteriti, enterocoliti e gastroenteriti, diarrea del viaggiatore, trattamenti farmacologici importanti, le riacutizzazioni nelle sindromi da intestino irritabile ecc.); per migrazione dal sito intestinale a quello genito-urinario, E.coli è il batterio più diffuso e determina più dell’80% delle IVU non complicate, sia nelle donne che negli uomini;
  • altri batteri spesso coinvolti nelle cistiti sono lo Stafilococcus epidermidis e lo Streptococcus faecius

--ostruzioni delle vie urinarie, presenza di calcoli, ostacoli anatomici al deflusso delle urine; presenza di cateteri

--infiammazione del plesso emorroidario

--condizioni neurologiche particolari: mancato coordinamento motorio nello svuotamento della vescica

--aumentate dimensioni della vescica e della prostata (iperplasia) condizione che favorisce il ristagno delle urine

Nella fascia d’età dai 20 ai 60 anni, l’incidenza delle cistiti batteriche è estremamente più alta nelle donne rispetto agli uomini, per le particolarità anatomiche e ormonali:

  • -uretra più corta, stretta vicinanza tra le vie di espulsione delle urine e delle feci,
  • -con l’avanzare dell’età (dopo i 40anni): il fisiologico prolasso vescicale con ristagno prolungato di urine nella vescica
  • -in menopausa: ridotta produzione di estrogeni che determina modifiche del pH urinario e dell’elasticità della mucosa
  • -in gravidanza: aumentata produzione di progesterone che determina un rilassamento della muscolatura liscia inclusa quella delle vie urinarie favorendo la migrazione dei batteri

Sintomi e segni clinici della cistite non complicata

La cistite insorge di solito con :

--disuria: impossibilità o difficoltà a urinare, nonostante il bisogno; con sensazione di dolore e/o bruciore persistenti

--stranguria: emissione di urine ‘’ a goccia’’, in flusso intermittente;

--pollachiuria: frequente o continua necessità di urinare, ma con emissione di urine in quantità nettamente inferiori rispetto al normale;

--dolore pelvico (della zona sovrapubica) con sensazione di incompleto svuotamento della vescica;

--stato febbrile talvolta con brivido;

--dolori al basso ventre o al fianco;

--talvolta tracce di sangue nelle urine.

La presenza massiccia di sangue nelle urine (ematuria) è invece un segnale d’allarme (red flag) da riportare subito all’attenzione del medico (soprattutto se non accompagnata da dolore o bruciore), in quanto può essere indice di patologie più severe dell’apparato urinario e reni, di infezioni sistemiche, di reazioni avverse dei farmaci in prescrizione (anticoagulanti), di malattie tumorali ed a.

Le cistiti ricorrenti: recidive o ricadute della cistite

Statisticamente parlando, si stima che tutte le donne in età fertile hanno avuto almeno un episodio di cistite acuta non complicata durante la loro vita; e almeno il 30% delle donne va incontro al fenomeno di cistite ricorrente – la reinfezione delle basse vie urinarie, talvolta con segni e sintomi più severi rispetto alle volte precedenti.

Si parla di recidiva – o ricaduta – della cistite quando l’infezione delle vie urinarie si ripresenta almeno 3 volte nell’arco di 1 anno: vi sono sempre le donne più predisposte rispetto agli uomini e il rischio aumenta con

  • l’avanzare dell’età,
  • il numero di gravidanze e parti,
  • l’insorgenza di malattie come il diabete, patologie neurologiche (che interessano il tono neuro-muscolare), condizioni di immunosoppressione (terapie cortisoniche, antitumorali ecc)

Tra le cause più importanti e fattori predisponenti che favoriscono le ricadute delle cistiti si contano:

  • scorrette abitudini alimentari (regime alimentare ricco di zuccheri raffinati e proteine, bassa idratazione, disequilibrata sequenza dei pasti)
  • scorrette abitudini comportamentali (uso di biancheria intima sintetica, scorretta igiene intima e uso di detergenti intimi troppo aggressivi, uso dei contracettivi ecc)
  • uso improprio di antibiotici, terapia con antibiotici incompleta o inidonea, la quale non risolve l’infezione non eradicando i batteri e soprattutto favorendo la comparsa di antibiotico-resistenza
  • pH e microflora (microbiota) vaginale alterati: numerosi studi scientifici hanno messo in evidenza la stretta relazione tra le alterazioni della flora batterica vaginale e le cistiti recidivanti nelle donne

Cura e prevenzione delle cistiti ricorrenti

Per curare l’episodio acuto di cistite batterica ed evitarne la ricomparsa è fondamentale seguire l’antibiotico-terapia nei tempi e modi indicati dal medico, con antibiotici scelti in seguito agli esami completi delle urine con antibiogramma.

Oltre agli antibiotici si prescrivono generalmente anche antidolorifici-antispastici con azione di rilassamento della muscolatura liscia; antinfiammatori FANs; antidolorifici tradizionali (paracetamolo).

E' sempre necessario bere acqua in quantità tali da favorire l'aumento della diuresi in modo che il flusso delle urine compia il lavaggio delle vie urinarie.

Nella cura e prevenzione delle cistiti ricorrenti, oltre la terapia farmacologica tradizionale si impiegano con efficacia dimostrata da numerosi studi scientifici:

  • --integratori alimentari  a base di estratti erbali con azione benefica sull’apparato genito-urinario nel suo complesso: estratti di mirtillo rosso (Vaccinium mirtillis, frutti), uva ursina (Arctostaphylos uva ursi, frutti), equiseto (Equisetum arvense, parti aeree), betulla (Betula sp., foglie), ciliegio (Prunus avio L., peduncoli dei frutti), frassino (Fraxinus L., foglie e semi), gramigna (Cynodon dactylon, rizoma), mais (Zea mays, stigmi o "barbe del mais"), olmaria (Spirea ulmaria, fiori), ortosifon (Orthosiphon aristatus,, foglie), ononide spinosa (Ononis spinosa, radice), ortica (Urtica dioica, pianta fiorita, radici), pilosella (Pilosella Val., parti aeree)
  • --farmaci e integratori alimentari con probiotici scelti per l’azione ‘’spazzino’’ e ricolonizzante-riformante del microbiota fisiologico; in formulazioni complete, che dovranno apportare anche il supporto vitale per i ceppi riformanti (fibre FOS, MOS, HMO, vitamine, minerali)
  • --integratori a base di principi attivi con azione antiinfiammatoria diretta sulle mucose, antimicrobica, immunostimolante ed antiossidante: lattoferrina, glutatione, betacariofilleni, acetilcisteina (che scioglie il biofilm dei microbi patogeni), D-mannosio

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fonti essenziali

msd.manuals

researchgate.net

pubmed.ncbi.nlm.nih.gov