Drssa Afrodita Alexe
Le TRANSAMINASI GOT e GPT: definizione e funzioni
Le TRANSAMINASI, o AMINOTRANSFERASI, sono una categoria di enzimi che fanno parte della classe delle transferasi, ovvero enzimi deputati alla transaminazione (reazione catabolica di trasferimento di gruppi aminici da un aminoacido a un chetoacido).
Questa reazione ha come scopo l'utilizzo degli aminoacidi per formare altri aminoacidi, in una catena di reazioni biochimiche che coinvolgono numerose molecole e con finalità a ottenere energia vitale per le cellule. Tutte e reazioni di transaminazione sono reversibili e utilizzano un cofattore biochimico, la forma coenzimatica della vitamina B6 (il piridossal fosfato).
Le transaminasi sono enzimi ubiquitari, cioè si trovano in tutti i distretti del nostro corpo, con particolare ed abbondante presenza a livello del fegato e del muscolo scheletrico striato; per cui, l'analisi nel sangue qualitativa e quantitativa di questi enzimi si utilizza per evidenziare e quantificare un eventuale dànno a livello del fegato, del cuore o dell'apparato muscolo-scheletrico.
Le transaminasi più note e ricercate sono
- GOT (glutammato-ossalacetato transaminasi) o AST(aspartato-aminotransferasi), localizzata nei mitocondri delle cellule del fegato, miocardio, rene, encefalo, muscolo scheletrico;
- GPT (glutammato-piruvato transaminasi) o ALT (alanina-aminotransferasi) localizzata per di più nella cellula epatica in forma libera nel citoplasma
GOT
- 8-48 UI/L negli uomini
- 8-43 UI/L nelle donne;
GPT
- 7-55 UI/L per gli uomini
- 7-45 UI/L per le donne
con una proporzione media di 1:3; valori che subiscono variazioni in base all’età, alla presenza di eventuali disturbi funzionali di altri organi, alla terapia farmacologica in sequenza.
Alti livelli di GOT e GPT possono essere indice di condizioni patologiche come
- disturbi del fegato (steatosi, cirrosi epatica, ittero ostruttivo, dànno epatico da farmaci o alcol, disturbi del metabolismo del colesterolo, tumori epatici)
- disturbi del cuore (infarto, insufficienza cardiaca)
- disturbi muscolo-scheletrici (miosite, distrofia muscolare, traumi)
- pancreatite
- malattie infettive virali e batteriche (mononucleosi, citomegalovirus, herpes zoster, toxoplasmosi ecc)
Valori alti di GOT e GPT si riscontrano in caso di diabete, obesità, celiachia, allergie alimentari; e in generale rappresentano un campanello d’allarme per effettuare una visita approfondita: il medico potrà indicare come esami del sangue più specifici la Gamma GT, la bilirubinemia, la creatininemia, azotemia e albuminemia, la colinesterasi e la fosfatasi alcalina, il tempo di protrombina; oltre che la formula leucocitaria completa.
Le transaminasi e il fegato: relazioni tra la cellula epatica, il metabolismo del colesterolo e le transaminasi
Livelli costantemente alti di colesterolo e trigliceridi nel sangue indicano un accumulo di grassi al livello del tessuto epatico, che può condurre a una serie di danni nella cellula epatica fino alla necrosi della stessa; poiché il fegato è l’organo chiave nel metabolismo dei lipidi e nell’inattivazione delle sostanze tossiche, in più data la circolazione prevalentemente venosa (il fegato presenta due sistemi circolatori venosi, quello della vena porta e quello delle vene epatiche tributarie della vena cava inferiore), è costantemente a rischio di ipossia cellulare.
Si parla di steatosi epatica quando l’accumulo di grassi all’interno dell’organo comporta un aumento di oltre 5% del peso del fegato stesso: condizione più conosciuta come ‘’fegato grasso’’, rappresenta la conseguenza del sovraccarico funzionale nella sintesi e nello smaltimento di grassi da parte della cellula epatica, come condizione
- genetica (le iperlipidemie familiari: ipertrigliceridemia, dislipidemia, ipercolesterolemia stadiale I e II; diabete I ed a.)
- indotta da fattori esogeni: terapie farmacologiche in atto, accumulo di sostanze tossiche a carico dell’epatocita (per abuso), intossicazioni croniche da accumulo (come nel caso dei metalli pesanti).
La steatosi epatica è di solito asintomatica e chi ne è affetto ne viene a conoscenza spesso eseguendo esami del sangue di base; come sintomi possono essere presenti sonnolenza postprandiale, sensazione di sconforto localizzato al quadrante destro dell’addome con o senza lieve dolenzia, difficoltà digestive più o meno marcate.
Controllare periodicamente i livelli del colesterolo e trigliceridi fa parte del protocollo di prevenzione per le malattie dell’apparato cardio-vascolari e malattie metaboliche, per monitorare sia la funzione ottimale di organo/apparato sia la risposta alla terapia farmacologica individuale.
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