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01 Febbraio 2021

Drssa Afrodita Alexe

 

La vitamina C: definizione e proprietà

La vitamina C è chimicamente conosciuta come acido L-ascorbico; in realtà, in natura essa si presenta come un complesso organico costituito da composti e co-fattori che nell’insieme esplicano la funzione vitaminica (Somer p 58 “Vitamin C: A Lesson in Keeping An Open Mind” The Nutrition Report): ascorbinogeno, bioflavonoidi e rutina, tirosinasi, fattori P, K, J, tracce di minerali come selenio, zinco, manganese, rame. In questo complesso, l’acido ascorbico rappresenta l’agente antiossidante, che protegge il composto organico dalle reazioni di ossido-riduzione che lo degraderebbero.

La vitamina C è idrosolubile (come anche le vitamine B) e facilmente degradabile se sottoposta a fonti di calore, luce, ossigeno; rappresenta un nutriente essenziale in quanto l’uomo non riesce a sintetizzarla, per deficit enzimatico, e quindi la deve assumere con l’alimentazione (a differenza di altri mammiferi, che sintetizzano l’acido ascorbico partendo dal glucosio).

L’importanza della vitamina C nella nostra alimentazione è conosciuta sin dai tempi antichi: già la medicina greca nel V° secolo a.c. descriveva una patologia dovuta a deficit cronico di vitamina C e la contrastava facendo assumere ingenti quantità di frutta e verdura fresca; nel tardo ‘700 d.c. questa malattia prende il nome di ‘’scorbuto’’ ed è conosciuta soprattutto nell’ambito della vita marinaresca, e combattuta con alimenti chiamati antiscorbutici di cui mele, arance e limoni, crauti, malto.

Cenni di farmacognosia

La vitamina C viene assorbita principalmente nell’intestino tenue, per via del trasporto attivo (facilitato, Na+dipendente) a basse dosi e con un processo di diffusione passiva oggetto del gradiente di concentrazione, che subentra per le alti dosi; viene veicolata pressoché tutti i distretti del nostro corpo tramite il flusso sanguigno e parzialmente immagazzinata nel fegato e nel surrene; l’eccesso viene filtrato dai reni ed espulso con le urine, sia in forma invariata che sotto forma di metaboliti.

Durante la sua vita biologica, la vitamina C subisce reazioni di ossido-riduzione essendo un ottimo donatore di elettroni: è in verità un sistema redox reversibile, le cui complesse reazioni chimiche includono la riconversione della forma ossidata (l’acido deidroascorbico) nella forma ridotta (l’acido ascorbico) sotto l’azione enzimatica controllata dal glutatione e dalla via del NADPH, esplicando così una forte azione antiossidante in tutti i distretti del nostro corpo.

 Le funzioni biologiche della vitamina C

Nel nostro corpo, la vitamina C svolge importantissimi ruoli in quanto parte essenziale come profattore catalizzatore di processi regolatori di sintesi, metabolici, ormonali, strutturali come i seguenti:

  • biosintesi del collagene (la vitamina C catalizza la conversione degli amminoacidi prolina e lisina, le basi strutturali del collagene, coinvolgendo il ferro)
  • sintesi di neurotrasmettitori - noradrenalina, serotonina
  • sintesi ormonale – vasopressina, ossitocina, ACTH, l’ormone rilasciante tireotropina (TRH); gli ormoni steroidei nella corteccia surrenale
  • biosintesi degli acidi biliari, delle proteine (la via della tirosina), dei complessi enzimatici coinvolti nei processi energetici cellulari; controllo del metabolismo dei grassi, per le vie degli amminoacidi di base
  • controllo dell’assorbimento intestinale, trasporto e utilizzo organico del ferro;
  • modulazione dell’assorbimento e utilizzo di alcuni metalli come selenio, rame, nichel, cadmio, piombo, vanadio, tramite chelazione o reazioni di ossido-riduzione. La vitamina C favorisce l’utilizzo cellulare del selenio, rendendolo più biodisponibile quando necessario; riduce la tossicità dei metalli pesanti impedendone l’assorbimento intestinale e/o promuovendone l’escrezione delle forme chelate
  • controllo dell’istamina: la vitamina C è attivamente coinvolta nella regolazione delle reazioni allergiche per inibizione del rilascio della istamina e accelerazione delle reazioni degradative della stessa
  • controllo antiossidante protettivo cellulare contro i danni da tutti i radicali liberi e da radiazioni (protezione redox specifica per le proteine strutturali, i PUFA ed il DNA, insieme alla vitamina E, per blocco dei radicali liberi dell’ossigeno, azoto, cloro)
  • controllo e protezione redox per le vitamine del gruppo B, nonché ruolo attivo nel metabolismo delle loro forme attive (come la trasformazione dell’acido folico nella forma attiva di acido folinico)
  • funzione immunitaria (l’acido ascorbico si trova in concentrazioni molto elevate nei globuli bianchi e nelle piastrine)
    • stimolo della proliferazione dei neutrofili e protezione redox conferita alle proteine strutturali dei neutrofili, dei macrofagi e delle cellule dendritiche
    • stimolo della produzione di interferoni
    • stimolo della produzione del fattore timico umorale e di immunoglobuline IgG e IgM

Le fonti alimentari di vitamina C

Il giorno d’oggi, è difficile andare incontro a una vera carenza di vitamina C, in quanto la nostra alimentazione contiene frutta e verdura fresca in quantità tali da garantire un idoneo introito giornaliero; e anche in condizioni di deficit alimentare, la carenza vi è facilmente colmabile con la reintegrazione nutrizionale.

Gli alimenti più ricchi in complesso organico di vitamina C sono i frutti della rosa canina, del ciliegio americano e dell’acerola; in generale le bacche rosse e nere (frutti di bosco, more, lamponi, ribes…); le prugne; gli agrumi (arance, limoni, lime, pompelmo); la melagrana; il kiwi; i peperoni; le crucifere (cavoli, cavolfiore, cavoletti di bruxelles, verza); sambuco; spinaci; patate; pomodori; ananas, avocado e la lista continua. In generale, una alimentazione ricca in frutta e verdura fresca e bilanciata in tutti i nutrienti garantisce il mantenimento di livelli ottimali della vitamina C nel nostro corpo.

L’aumento del fabbisogno di vitamina C interessa più gli uomini che le donne, è più alto per le persone sopra i 65 anni, per le persone affette da malattie croniche infiammatorie degenerative e metaboliche (diabete, malattie auto-immuni come il lupus, la condizione di atopia ecc), per i fumatori e per le donne in gravidanza. E’ stato dimostrato inoltre come l’assunzione di vitamina C nei periodi di cambio di stagione, soprattutto all’inizio dell’autunno, è risultata utile per rafforzare l’organismo ed aiutarlo a combattere i cosiddetti malanni di stagione, come il raffreddore, la sindrome simil-influenzale, le disbiosi intestinali virali ecc.

L’integrazione della vitamina C: dosi consigliate e reazioni indesiderate

Gli esperti consigliano l’assunzione, laddove effettivamente necessaria, di dosi di vitamina C (sotto forma di integratori con formulazioni il più possibile naturali e non di origine sintetica) per adulti, comprese tra 180 e 1000mg al giorno, stabilite in base al fabbisogno individuale. Alle dosi raccomandate, la vitamina C non presenta alcun effetto indesiderato avendo un’ottima tollerabilità generale.

In seguito ad assunzioni di megadosi di vitamina C (più di 3grammi al giorno) sono stati riscontrati effetti negativi come nausea e iperacidità gastrica, diarrea, mal di testa; formazione di calcoli renali nelle persone soggette (rischio comunque molto raro se dipeso unicamente dall’assunzione di vitamina C). Tutte le reazioni avverse sono reversibili, sparendo in breve tempo dopo aver aggiustato le dosi.

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Fonti essenziali