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08 Aprile 2019

Dr.ssa Afrodita Alexe

Il Ferro: generalità 

Il ferro è un elemento di importanza fondamentale per il nostro corpo: fa parte della struttura dell’emoglobina (deputata al trasporto dell’ossigeno nei vari tessuti ed organi) e di altri complessi proteici ed enzimatici, partecipa ai processi di sintesi di alcuni ormoni, è necessario per la formazione di nuovo tessuto connettivo.

Come visto, la quantità di ferro libero presente nel circolo è molto limitata; per essere veicolato nel sangue ha bisogno di una proteina di trasporto, la transferrina, che lega solo il ferro trivalente fino ad una saturazione del 50%. Per formare depositi ha bisogno della ferritina, che lo immagazzina per renderlo facilmente disponibile quando necessario nei vari tessuti. Questa proteina globulare ha una struttura particolare: una parte (sub-unità H) deputata al rilascio rapido di ferro ed una (sub-unità L) che invece lo ingloba per depositarlo, si uniscono in varie proporzioni in base al fabbisogno dell’organismo, in modo da mantenere in equilibrio le concentrazioni del minerale. La ferritina è presente in gran parte a livello del fegato, milza, midollo osseo e nei muscoli dell’apparato locomotorio; la ferritina nel circolo sanguigno è solo l’1% del suo valore totale nel corpo.

I valori normali del ferro

La concentrazione di ferro nel plasma, non legato all’emoglobina, porta il nome di sideremia; generalmente i valori normali sono considerati:

-neonato: 170-190µg/dL alla nascita; diminuisce fino a 50-70µg/dL a 2-3 mesi di vita

-bambino: 50-120µg/dL

-uomo: 80-170µg/dL

-donna: 60-140µg/dL

-anziano: 40-80µg/dL

I valori della sideremia sono soggetti a grandi variazioni in base all’età, sesso, tipo di alimentazione, stile di vita, gravidanza, presenza di malattie acute (infezioni virali e batteriche, infiammazioni, traumi e shock, febbre), e di malattie croniche (malattie infiammatorie degenerative, malattie metaboliche, tumorali ecc); e possono indurre in errore quando valutati singolarmente. Per avere un quadro completo del circolo e delle vie metaboliche del ferro, è consigliato aggiungere in analisi la valutazione della ferritinemia, della transferrinemia e del TIBC.

I valori normali della ferritinemia sono compresi tra 20-120ng/mL per la donna e 20-200ng/mL per l’uomo; anche se la ferritina sierica rappresenta solo l’1% del totale presente nell’organismo, vi esiste la diretta proporzionalità tra il suo valore e quello della ferritina intracellulare (che è indice del ferro depositato), rendendo la sua valutazione il parametro più indicativo per lo stato del ferro ed il marker più precoce per la diagnosi di anemia, insieme all’analisi della transferrina e TIBC.

La transferrina è la proteina deputata al trasporto del ferro nel nostro corpo; è in grado di legare solo il ferro trivalente e normalmente è satura fino al 50%. Il suo esame si rende necessario in quanto stabilisce quanto del ferro disponibile è legato in modo specifico; i valori normali sono compresi tra 200 e 400mg/dL, soggetti a variazioni diurne/notturne in base all’introito alimentare – integrativo ed allo stile di vita. Il TIBC non è altro che il rapporto tra il ferro sierico e quello legato alla transferrina; ovvero indica la capacità totale della proteina di legare il ferro; viene calcolato utilizzando la formula:

sideremia /(transferrina x 1,42) x 100

Insieme a questi valori, nel valutare l’assetto completo del ferro possono essere richiesti anche gli esami della TSAT (la saturazione transferrinica), dell’indice sTfR (recettore solubile della transferrina – indice del fabbisogno tissutale di ferro), e del UIBC (indice della transferrina non saturata).

I valori alti del ferro

I risultati dell’esame del ferro completo possono essere influenzati da svariati fattori, tra i quali l’ora in cui viene eseguito il prelievo, l’introito aumentato di ferro con gli alimenti o con gli integratori nel periodo dell’esame, nonché le procedure inerenti al laboratorio di analisi inclusi i suoi valori di riferimento; il medico valuterà l’insieme delle variazioni temporali che riguardano i risultati dei parametri biologici esaminati.

Un leggero e transitorio aumento della sideremia può essere associato ad un’assunzione alimentare e/o integrativa esagerata e di norma non dà particolari sintomi o segni; nel caso di intossicazione acuta da ferro, dovuta a errata o eccessiva somministrazione di prodotti integranti questo minerale, possono comparire sintomi come nausea e vomito, dolori o crampi gastrici ed addominali, stipsi acuta; nei casi più gravi si può andare incontro ad insufficienza epatica.

Negli sportivi agonistici i valori del ferro sono aumentati rispetto ai valori considerati di riferimento: per loro, si tratta di una condizione fisiologica normale per via dell’aumentata citolisi muscolare ed allo stesso tempo per aumentato fabbisogno tissutale di ferro.

Risultati più alti dei valori considerati normali dei parametri del ferro possono essere dovuti alla presenza di stati fisiologici alterati o di patologie come:

-trasfusioni multiple e prolungate; dialisi;

-etilismo cronico;

-sindrome metabolica; ipertiroidismo;

-malattie infiammatorie degenerative croniche;

-nefropatie; epatopatie, cirrosi epatica (che comportano citolisi marcata)

-intossicazione da piombo;

-patologie ematologiche (anemia perniciosa, anemia sideroblastica, talassemia) e del midollo (anemie aplastiche, ipoplastiche e megaloblastiche, malattie tumorali)

Una causa particolare di iperferritinemia ed ipersideremia è rappresentata dall’emocromatosi genetica, da considerare quando tutte le altre cause sono state valutate ed eliminate ed in particolare nei casi con indice di saturazione alta della transferrina (più del 50%); altre cause più rare sono la malattia di Gaucher, la malattia di Still, la porfiria, le neoplasie.

I sintomi del ferro alto

Il sovraccarico di ferro comporta segni e sintomi che variano in base all’entità ed alla cronicità dello stesso. Inizialmente si possono osservare astenia, stanchezza, ansia e nervosismo; nelle donne disturbi del ciclo mestruale; negli uomini, riduzione della libido ed in casi gravi impotenza. L’accumulo di ferro nei vari organi e tessuti comporta diverse disfunzionalità, di entità da moderata a grave:

-pancreas: diminuzione della produzione di insulina con conseguente insorgenza di diabete

-fegato: epatomegalia, steatosi epatica con insorgenza di epatite cronica e cirrosi

-muscolo cardiaco: cardiomegalia, cardiomiopatia, anomalie del ritmo cardiaco, insufficienza cardiaca

-articolazioni: dolore ed infiammazione cronica

In gravidanza, i valori alti di sideremia e ferritinemia sono stati associati ad un alto rischio di sviluppo di diabete mellito gestazionale, come dimostrato da svariati studi scientifici condotti con lo scopo di stabilire il fabbisogno di ferro durante i mesi gestazionali.

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