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01 Luglio 2020

Drssa Afrodita Alexe

Il termine ‘’probiotico’’ deriva dal greco (pro=’’a favore di’’ e bios=’’vita’’) e secondo altri autori dal latino (una parola ibrida che significa ‘’pro-vita’’) e definisce un insieme di ‘’microorganismi vivi che somministrati in forme e dosi adeguate apportano benefici alla salute dell’ospite’’ (definizione FAO e OMS).

Nella pratica terapeutica, per ‘’probiotico’’ si intende la categoria dei ‘’fermenti lattici’’, termine generico per indicare gli integratori alimentari e nutrizionali a base di ceppi scelti di microorganismi ritenuti benefici per l’organismo umano in base ai risultati di test ed esami di laboratorio e clinici (test validati scientificamente).

Quali sono questi microorganismi e quali sono le loro proprietà e caratteristiche?

La definizione OMS si riferisce ai microorganismi non patogeni per l’uomo e già presenti nell’alimentazione umana o aggiunti ad essa; quindi esclude ogni riferimento ad agenti bioterapeutici e microorganismi non utilizzati in ambito alimentare.

Le specie principali di microorganismi prese in considerazione dalla ricerca scientifica sono soprattutto quelle che presentano biosimilarità con quelle che già formano il microbiota intestinale umano; e traslando il concetto al microbiota umano in tutte le sue manifestazioni (apparato cutaneo, apparato genito-urinario, apparato connettivo, cervello).

Queste specie sono i lattobacilli; i bifidobatteri; i lieviti.

Come si sceglie un probiotico? i criteri di definizione

Per essere utili e non dannosi per la salute dell’uomo, i probiotici devono presentare delle caratteristiche e si devono conformare a regole precise, di cui fondamentali sono 4:

-essere sicuri quando somministrati all’uomo: in nessuna circostanza non devono diventare patogeni, e non devono essere soggetti a sviluppare antibiotico-resistenza (trasmissibile e/o acquisita);

-essere vitali (vivi) e attivi a livello intestinale e in quantità tale da dimostrare anche in vivo la stessa attività osservata in vitro (cioè durante i test da laboratorio);

-essere capaci di persistere nell’organismo umano, avere quindi capacità di selezione e affinità per i siti di collocazione nel lume intestinale, a discapito di altri microorganismi (potenzialmente patogeni o direttamente patogeni); in altre parole, essere capaci di sopraffare altri microorganismi in situs per insediarsi al loro posto

-formare colonie persistenti e resistenti, in maniera da poter osservare gli effetti e i benefici già descritti secondo la ricerca scientifica (questi effetti sono correlati alla elaborazione da parte dei probiotici, di sostanze benefiche per l’ospite, come enzimi, profattori delle vitamine, batteriocine ecc).

Da ciò si evince una regola fondamentale: per riequilibrare e mantenere una microflora intestinale sana e florida non è sufficiente solo l’aumento della colonizzazione con microorganismi ritenuti benefici ma ciò deve accadere in concomitanza alla riduzione della quantità di quelli potenzialmente patogeni.

Un’altra nota importante si riferisce alla sottospecie, sottotipo o ceppo del probiotico preso in esame: l’effetto benefico evidenziato in vitro/in vivo per un ceppo di microrganismo non è generalizzato per l’intera famiglia/specie; ovvero, il tipo di attività evidenziata in laboratorio e in clinica per ogni tipo/ sottotipo/ ceppo di microorganismo è da attribuirsi solo a quel ceppo per cui è stata testata di proposito. Ad esempio, non tutti i lattobacilli hanno lo stesso tipo di azione ed effetto, a parte le caratteristiche generali della specie; e così via.

Gli integratori alimentari di probiotici (ovvero di ‘’fermenti lattici’’): come vengono formulati?

Nella formulazione degli integratori alimentari e nutrizionali di fermenti lattici (probiotici) si deve tener conto di 2 aspetti fondamentali:

-ogni ceppo utilizzato nella formula deve essere denominato e caratterizzato (identificazione completa della specie e del ceppo, per analisi completa del genoma batterico, utilizzando uno dei metodi certificati e validati a livello internazionale);

-nella dose giornaliera dell’integratore alimentare di fermenti lattici devono essere presenti non meno di 10⁹unità microbiche per almeno 1 dei ceppi presenti nella formula, dose che deve essere garantita fino alla fine dello shelf-life dell’integratore stesso (cioè fino alla data di scadenza del prodotto, correttamente utilizzato e conservato, rispettando le istruzioni del produttore). Dosi minori possono comunque essere impiegate ma solo nel caso di quei ceppi che scientificamente e clinicamente hanno mostrato adeguate capacità di colonizzazione intestinale a quelle dosi.

La farmacia Pelizzo, farmacia di turno ad Udine aperta con orario continuato 7 giorni su 7, dispone nel reparto Integrazione e nutrizione di una vasta gamma di integratori alimentari e nutrizionali di fermenti lattici, delle marche più prestigiose come Bromatech, Metagenics, Alkadae Bionutri, Solgar: inoltre potrete richiedere la consulenza nutrizionale personalizzata con l’intervento dello specialista; per maggiori informazioni contattateci.

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fonte essenziale

http://www.efsa.europa.eu/en/efsajournal/pub/1470

http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_1016_allegato.pdf