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05 Marzo 2022

Drssa Afrodita Alexe

Il glutatione: cos’è e a cosa serve

Il glutatione è considerato uno dei più potenti antiossidanti dell’organismo umano, l’unico che il nostro corpo è in grado di sintetizzare (endogeno).

Dal punto di vista chimico, è un tripeptide sintetizzato da 3 amminoacidi: acido glutammico, cisteina e glicina,  con reazioni di sintesi in cui l’energia necessaria consumata è riconvertibile. La struttura chimica particolare conferisce a questa molecola capacità sia di ridursi, sia di ossidarsi, capacità che si traduce per reazioni di neutralizzazione dei radicali liberi, non solo quelli dell’ossigeno ( i ROS) ma anche dell’azoto, i composti aromatici, i metalli pesanti: difatti è stata dimostrata l’azione diretta del glutatione contro i ROS, i nitriti/nitrati, i derivati del benzolo, toluolo, anilinici, i metalli tossici come cadmio, piombo, mercurio, alluminio.

La particolare capacità antiossidante del glutatione è dovuta al suo modello biochimico di rigenerazione: il glutatione ridotto neutralizza i radicali liberi e passa in forma ossidata, dalla quale viene riconvertito in glutatione ridotto coinvolgendo gli enzimi di conversione glutation-perossidasi, NADPH-dipendenti. In questa maniera i livelli di glutatione nelle 2 forme si possono mantenere in equilibrio dinamico (nelle cellule in stato ottimale di salute, il rapporto tra le due forme di glutatione, ossidato e ridotto, è approssimato a 1:9; un suo aumento è considerato indice di stress ossidativo cellulare).

L’azione riducente del glutatione è fortemente supportata dalla presenza di oligoelementi come il selenio, la vitamina B2, la vitamina PP (niacina); soprattutto il selenio, che legato alla cisteina forma il substrato per vari isoenzimi della classe delle glutatione-perossidasi: i polimorfismi genetici e le alterazioni nell’attività di questi enzimi sono correlati ai danni ossidativi a carico del DNA e di conseguenza alla suscettibilità individuale di sviluppare varie patologie (malattie congenite, tumori, malattie degenerative multiple).

Le azioni del glutatione nel corpo umano

Il glutatione è un componente ubiquitario, presente in tutte le cellule dell’organismo ed è implicato nella protezione attiva contro vari fattori tossici eso-endogeni, direttamente ed indirettamente (contribuendo a mantenere in forma attiva altri antiossidanti come le vitamine C ed E, coinvolgendo altri complessi antiossidanti e cellulo-protettivi come la SOD, la vitamina A, la vitamina K ecc).

Le funzioni del glutatione nel corpo umano sono molteplici:

  • disintossicante: il glutatione è il metabolita principale per la normale attività del citocromo P450, che consiste nella trasformazione chimica in molecole inattive e facilmente eliminabili, non solo dei farmaci ma anche di tutte le sostanze introdotte nell’organismo con l’alimentazione o dovuto all’inquinamento  (i coadiuvanti alimentari, le tossine ambientali)
  • antiossidante: blocco dei radicali liberi; regolazione enzimatica nel metabolismo delle basi azotate/sintesi dei nucleotidi (formazione di DNA); sintesi ex-novo di proteine essenziali; mantenimento del ferro eme in forma ridotta (Fe2+) ecc
  • immunomodulatore: il glutatione è essenziale per la corretta funzionalità dei linfociti (in particolare le cellule T), le quali hanno un’elevata richiesta di glutatione ridotto soprattutto durante episodi di infezioni virali/batteriche e infiammazioni acute, per potersi replicare e svolgere la loro azione immunologica.

Nella protezione attiva contro vari fattori tossici eso-endogeni, il più conosciuto è il meccanismo di disintossicazione dal paracetamolo -  farmaco largamente utilizzato come antifebbrile e antidolorifico e che viene metabolizzato principalmente nel fegato. Quando accumulato in grandi quantità a livello epatico, il paracetamolo ossida direttamente il glutatione, provocandone la deplezione e allo stesso tempo producendo p-acetamidochinone, molecola con azione necrotica sull’epatocita; motivo per cui in clinica il glutatione viene utilizzato come antidoto ‘’rapido’’ nell’avvelenamento da paracetamolo (oppure, nel dubbio dell’insufficiente assorbimento e biodisponibilità del glutatione, a questo scopo viene utilizzata la N-acetilcisteina, che il corpo usa per ricavarne la cisteina, uno dei tre aminoacidi formatori di glutatione).

L’integrazione alimentare e nutrizionale del glutatione

Adottare uno stile di vita sano e un’alimentazione ricca e variegata sono come sempre le indicazioni-base per garantire all’organismo l’introito ottimale di tutti gli elementi essenziali per la sua buona funzionalità, per mantenere attivi i processi di protezione e riparazione cellulare, ridurre i rischi delle malattie infiammatorie croniche degenerative ecc.

Il glutatione si trova in alimenti come asparagi, avocado, cavoli, cavoletti di Bruxelles, spinaci, broccoli, aglio, pomodori, cetrioli, mandorle e noci; inoltre per incrementarne i livelli è utile introdurre alimenti ricchi di zolfo e selenio (noci, carne e pesce, latte e latticini, uovo, legumi, funghi).

Dai numerosi studi scientifici condotti a riguardo emerge l’indicazione utile del glutatione nella cura complementare di patologie a carico dell’apparato cardio-vascolare, diabete, malattie infiammatorie e degenerative croniche, patologie dell’apparato respiratorio; AIDS; durante le terapie multiple invasive (radio e chemioterapia); nonché per combattere gli stati acuti infiammatori e infettivi di origine virale e batterica.

Negli integratori alimentari e nutrizionali il glutatione si trova singolo ma anche spesso in associazione ad altri antiossidanti per incentivarne l’attività detossinante: N-acetil-cisteina, acido alfa-lipoico, vitamine B6, B9, B12, microelementi – selenio e zinco.

Per l’azione detossinante epatica può risultare utile l’associazione con estratti vegetali come il cardo mariano già largamente utilizzato per disturbi e patologie a carico del fegato, o la papaya universalmente riconosciuta per gli effetti benefici complessivi nell’organismo umano.

 Il glutatione è ben tollerato e non sono conosciute reazioni avverse o effetti indesiderati importanti neanche dopo assunzione di dosi massicce; l’effetto terapeutico del glutatione è dose-dipendente e fortemente soggetto a variazioni individuali. Per individuare la dose e la durata ottimali della cura antiossidante, si possono eseguire dei test specifici che valutano la capacità antiossidante complessiva dell’organismo, ovvero l’analisi dell’indice Redox; inoltre, per valutare l’integrità della membrana cellulare, e quindi della buona funzione dei lipidi di membrana (fortemente sottoposti a stress ossidativo), si può effettuare l’analisi lipidomica della membrana cellulare, con un semplice prelievo del sangue capillare.

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