0432 282891
11 Giugno 2019

Risultati immagini per sensibilità al glutine non celiaca

Dr.ssa Afrodita Alexe

La sensibilità al glutine non allergica non celiaca, siglata SGNC, rappresenta un complesso di reazioni avverse al cibo direttamente correlate all’ingestione di alimenti contenenti glutine, nelle persone alle quali sono già state escluse sia l’allergia al grano che la malattia celiaca utilizzando la triade diagnostica di riferimento*.

Le caratteristiche ed i numeri

La sensibilità al glutine non celiaca è una condizione patologica ad eziologia sconosciuta: ad oggi non esiste un marker biologico specifico, la diagnosi basandosi sull’esclusione delle altre patologie con sintomi similari (diagnosi differenziata). Le stime parlano di una prevalenza molto variabile, dallo 0,5% al 6% del numero totale delle persone con sintomatologia intestinale ed extra-intestinale, dal punto di vista statistico essendo molto difficile inquadrare i numeri proprio per le problematiche inerenti la diagnosi.

Dai dati clinici raccolti fino ad oggi, circa il 50% dei casi ha presentato variazioni nei marker genetici specifici dell’intolleranza al glutine (gli aplotipi HLA DQ2/DQ8), quindi non significativo per la popolazione generale; in più, negli ultimi anni sempre più persone accusano insorgenza di sintomi intestinali ed extra-intestinali all’ingestione di alimenti che contengono oltre al glutine, una serie di molecole segnalate come scatenanti della sindrome dell’intestino irritabile (FODMAPs, ATIs, mono e polioli fermentabili); fatti che inducono a pensare all’infiammazione tissutale da accumulo di tossine come una possibile causa della sindrome SGNC.

I sintomi

A livello gastro-intestinale, il quadro clinico è simile alla sindrome dell’intestino irritabile: nausea, dolori e crampi gastro-intestinali, alvo irregolare, reflusso gastro-esofageo, afte; possono essere presenti sintomi in altri distretti dell’organismo: dolori articolari, mal di testa, astenia e stanchezza cronica, mancanza di appetito, eruzioni cutanee.

La cura

Per ridurre la sintomatologia e far rientrare nella norma il processo di digestione degli alimenti, la cura della sensibilità al glutine non celiaca si basa sull’esclusione dalla dieta di tutti gli alimenti contenenti glutine; del tutto simile alla cura della celiachia. Tuttavia non esiste un dato di riferimento per la dose tollerata di glutine né per quanto tempo bisogna seguire la dieta di esclusione; sono fattori estremamente variabili e individuali. Nell’eseguire un’anamnesi completa, lo specialista in scienze della nutrizione osserverà il profilo alimentare individuale insieme alle condizioni cliniche e ambientali della persona e stillerà un piano di rientro della tolleranza basato sulla dieta completamente personalizzata con successivi controlli in sequenza (ogni 4-12-24 settimane o individuale).

La farmacia Pelizzo, confermata farmacia di turno ad Udine, mantiene sempre a disposizione degli utenti il reparto Prevenzione ed analisi, con i test specifici dello stato infiammatorio del tratto digerente ed annessi: Test dell’infiammazione da cibo Recaller e Analisi lipidomica Lipinutragen; per maggiori info contattaci.

Articoli correlati:

Le intolleranze alimentari: l’intolleranza al glutine Parte I

Bibliografia essenziale

**Catassi C, et al. Non-Celiac Gluten sensitivity: the new frontier of gluten related disorders. Nutrients 2013;5:3839– 53.

 Sapone A, et al. Spectrum of gluten-related disorders: consensus on new nomenclature and classification. BMC Med 2012;10:13.

Volta U, et al. An Italian prospective multicenter survey on patients suspected of having non-celiac gluten sensitivity. BMC Med 2014;12:85.