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03 Giugno 2019

Risultati immagini per sensibilità al glutine non celiaca

Dr.ssa Afrodita Alexe

La cura della celiachia

Ad oggi, l’unica cura valida per la malattia celiaca è rappresentata dalla dieta aglutinata, seguita rigorosamente per tutta la vita. Il progresso della ricerca scientifica ha permesso l’identificazione dei markers biologici della celiachia nonché dei segni caratteristici del danno istologico intestinale, in maniera da poter eseguire una diagnosi differenziata più precisa; tuttavia, in casi con sintomatologia border-line, lieve o moderata, ed in quelli che presentano condizioni patologiche sovrapposte (malattie autoimmuni, immunodeficit, allergie alimentari, malattie infettive) le analisi ed esami diagnostici specifici possono essere soggetti a rischio di falsi negativi o risultare inconcludenti: è fortemente consigliato di rivolgersi alle strutture specializzate per completare l’iter diagnostico, prima di iniziare qualsiasi tipo di dieta priva di glutine, che sarà impostata dallo specialista insieme alla sequenza del follow-up regolare.

Generalmente, il miglioramento della sintomatologia acuta avviene rapidamente, da 2 a 4 settimane dall’inizio della dieta senza glutine, e la scomparsa totale dei sintomi dopo alcuni mesi; il rifacimento dei villi intestinali invece può richiedere alcuni anni, in base all’entità del danno istologico, all’età della persona ed all’aderenza alla dieta.

In corso della dieta senza glutine, possono comparire segni di malassorbimento dei nutrienti dovuto alla restrizione alimentare: alterazioni del metabolismo dei lipidi, degli zuccheri e/o dei minerali-assetto calcio-fosforo, microelementi-, per le quali è necessario l’intervento dello specialista in nutrizione che indicherà le integrazioni nutrizionali specifiche e fornirà informazioni dettagliate qualitative/quantitative sugli alimenti nella dieta a lungo termine.

La dieta gluten-free

Al completamento dell’iter diagnostico, viene fornito un elenco completo degli alimenti consentiti nella dieta aglutinata (da consultare nel Prontuario AIC degli Alimenti*), in cui rientrano cibi naturalmente privi di glutine, alimenti formulati specificamente (in cui è stato tolto il glutine) insieme alle segnalazioni di possibili rischi di contaminazione durante i processi di lavorazione degli stessi alimenti; lo specialista in nutrizione può stillare una dieta gluten-free nutrizionalmente equilibrata e personalizzata in base ai fabbisogni e le esigenze individuali.

L’elenco degli alimenti consentiti nella dieta gluten-free a grandi linee comprende:

-cereali, farine: riso, mais, tapioca, quinoa, amaranto, miglio, tef, grano saraceno, sorgo, fonio; farine di soia, castagne, mandorle, nociole

-carne, pesce, uovo: sono permessi tutti i tipi ma sono da evitare i prodotti lavorati in conserva o additivati con farine (salumi, insaccati, hamburger, omogeneizzati, piatti pronti), per rischio contaminazione

-latte e derivati, inclusi i vegetali: tutti permessi, a parte gli additivati: omogeneizzati, addensati, con aggiunta di cereali o farine amalgamanti ecc

-frutta, verdura, legumi: tutti permessi, a parte i prodotti lavorati a conserva e/o additivati

La regola fondamentale da rispettare è l’assenza totale del glutine; l’osservanza costante di questa regola impone alla persona celiaca di essere sempre attenta agli ingredienti presenti negli alimenti da lavorazione industriale (prodotti di panetteria, latteria, salse/dadi/lieviti, condimenti additivati, cibi pronti ecc), di scegliere quelli apportanti la dicitura ‘’senza glutine’’ e di seguire le regole dietetiche consigliate dal nutrizionista.

 

Un ceno particolare va dato alla dieta senza glutine seguita come scelta di vita delle persone non celiache: la scienza non è arrivata ad una conclusione certa riguardo i benefici ed i vantaggi del gluten-free in questa categoria, visti i pochi studi e ricerche pubblicati sinora che potrebbero confermarne la vera efficacia. Comunque, tutti gli specialisti concordano nello sconsigliare vivamente le diete e le restrizioni nutrizionali fai-da-te, per non andare incontro a carenze di elementi nutrizionali essenziali le quali potrebbero peggiorare un quadro sintomatico già di per sé problematico.

Per approfondire le possibili cause di una sintomatologia similare nel tratto gastro-intestinale e nei distretti correlati, nei casi in cui vi è stata accertata l’assenza della malattia celiaca, è possibile effettuare ulteriori indagini e test che evidenzino la presenza di uno stato infiammatorio della mucosa intestinale con le conosciute conseguenze (problemi di digestione, disturbi dell’alvo, stanchezza cronica, infezioni ricorrenti, disturbi del cavo orale ecc).

In questo contesto, la farmacia Pelizzo a Udine nel reparto Prevenzione ed analisi ha messo a disposizione degli utenti i Test per l’infiammazione da cibo Recaller 2.0 ed il Glyco Test, che valutano il profilo alimentare individuale e permettono di stillare una dieta nutrizionale personalizzata con rotazione ed associazione corretta degli alimenti in un percorso completo a 360° del recupero dello stato di benessere.

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Bibliografia essenziale:

*Gluten-free diet and quality of life in celiac disease: Samasca G, Sur G, Lupan I, Deleanu D.
Gastroenterol Hepatol Bed Bench. 2014 Summer;7(3):139-4
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25120893

*http://www.celiachia.it

https://gi.org/ : Diagnosis and Management of Celiac Disease – Alberto Rubio-Tapia, MD