Drssa Afrodita Alexe
Cosa sono le apnee ostruttive nel sonno?
L'entità del disturbo si valuta utilizzanto l'indice AHI (Indice di Apnea-Ipopnea) il quale significa il numero totale di episodi di interruzione del respiro (parziale o completo) nell'arco di 1 ora; per i limiti di normalità, il valore AHI dev'essere minore di 5.
L’arresto del flusso d’aria in entrata comporta la riduzione della saturazione in ossigeno (SaO2) – ipossiemia intermittente - e l’aumento graduale della concentrazione di anidride carbonica (PaO2) nel sangue; si osservano eventi cerebrali quali
- microrisveglio o arousal; senza la ripresa dello stato di coscienza
- risveglio totale, macrorisveglio o awakening; risveglio vero e proprio, con ripresa dello stato cosciente
L’apnea notturna rientra a far parte della vasta area delle malattie del sonno, più correttamente denominate e classificate come disturbi del sonno, tra i quali le statistiche la collocano al secondo posto dopo l’insonnia.
OSAS fa parte altresì dal gruppo delle patologie respiratorie, dove i dati clinici ed epidemiologici la collocano al secondo posto dopo l’asma, per indici di prevalenza ed incidenza.
L’apnea notturna: quanti tipi ci sono?
In base al grado di deficit respiratorio, le apnee notturne possono essere
- ostruttive (ostruzione delle vie aeree alte con continuo sforzo respiratorio)
- centrali (arresto del flusso d’aria con cessazione dello sforzo respiratorio)
- miste (arresto del flusso d’aria con sforzo respiratorio che aumenta in modo esponenziale)
L’apnea notturna: numeri e statistiche nel mondo e in Italia
Le stime ne parlano di circa 1 miliardo di persone in tutto il mondo: 8-16% degli adulti presentano sintomatologia correlata alle apnee ostruttive nel sonno; la maggior parte delle quali non diagnosticate e non curate in maniera appropriata.
In Italia ne soffrono circa 2 milioni di persone, con maggior incidenza per la fascia d’età 40-60 anni, di più per gli uomini e con aumento esponenziale per le donne dopo la menopausa, con ceno particolare di prevalenza nelle persone in condizione di
- sovrappeso e obesità (più del 40% per BMI > 30),
- diabete (86%)
- patologie cardiovascolari
- ipertensione arteriosa sistemica 25-30%; ipertensione arteriosa non stabilizzata farmacologicamente 65-85%
- fibrillazione atriale 30-50%
- ictus 60-70%
- malattia coronarica 30-40%
- patologie respiratorie croniche (BPCO) 9-50%
Le cause più comuni delle OSAS
- disfunzioni ed alterazioni morfologiche delle prime vie aeree (ad es. setto nasale angusto o deviato, rilassamento eccessivo dei muscoli della gola, ipertrofia velo-tonsillare, ipertrofia della base linguale, retrusione mascellare)
- sovrappeso e obesità (che inducono ingrossamento del palato molle e delle tonsille riducendo il passaggio dell’aria)
- l’età (l’avanzare dell’età implica processi di rilassamento muscolare, stress ossidativo cellulare in progressione, variabilità cardiovascolare, riduzione della capacità polmonare)
- l’abitudine di fumare: sono state identificate gli effetti del fumo sulle vie aeree, tra cui
- aumentata risposta infiammatoria e stress ossidativo delle mucose delle vie aeree superiori
- aumentata resistenza al flusso d’aria nelle narici e faringe
- irritazione cronica ed edema delle corde vocali, laringe, trachea
- potenziale riduzione del response di arousal all’apnea con potenziale aumento della frequenza e durata delle apnee
- alcuni farmaci tra cui i miorilassanti e gli ipnotici
Il russamento, il fumo e le OSAS: le correlazioni
- è denominato anche roncopatia
- è un disturbo del sonno comune che colpisce sia uomini (16% - 33% ) che donne (8% -10% ), di più in età avanzata
- è stato associato ad eccessiva sonnolenza diurna anche in assenza di OSAS
- è stato associato ad aumentato rischio cardiovascolare e di diabete mellito
Tra i fattori di rischio per la roncopatia si indicano
- disturbi anatomo-funzionali delle vie aeree superiori (naso, bocca, gola)
- abitudine di fumare
- consumo di alcol
- sovrappeso e obesità
- le terapie farmacologiche con alcuni farmaci (miorilassanti, ipnotici)
Il collegamento tra il fumo e la roncopatia (russamento) è stato dimostrato da vari studi scientifici che hanno evidenziato le conseguenze del fumo sulla capacità respiratoria e sulla morfologia dei tessuti delle vie aeree:
- aumentata risposta infiammatoria delle mucose del naso, bocca, gola con comparsa di ipercheratosi, leucoplachia, acantolisi dell’epitelio, congestione dei vasi sanguigni, iperplasia delle ghiandole submucose
- aumentata resistenza al flusso d’aria delle narici, soprattutto in presenza di condizioni patologiche quali asma o rinite allergica
- irritazione cronica ed edema delle corde vocali (edema di Reinke)
- riduzione del tono muscolare con rilassamento e collassabilità muscolare (come fattore diretto dell’emissione dei rumori al passaggio d’aria)
La prevalenza del russamento è riscontrata superiore nei fumatori rispetto ai non fumatori; con prevalenza maggiore (oltre 40%) nei fumatori forti (più di 30 sigarette al giorno) rispetto ai fumatori medi o occasionali (circa il 25% ).
Gli studi clinici evidenziano per i fumatori la presenza di OSAS di grado severo (con AHI maggiore di 30) e moderato (con AHI compreso tra 15 e 30) come disturbi comunemente presenti e fortemente associati alla desaturazione in ossigeno del sangue (ipossiemia).
Segni clinici e sintomi delle apnee notturne
I sintomi e segni clinici frequentemente riportati all’attenzione dello specialista curante sono
- sonnolenza diurna e colpi di sonno durante il giorno
- mancanza di concentrazione, irritabilità e nervosismo
- mal di testa al risveglio, bocca e naso asciutti
- alterazioni del tono dell’umore
- ritmo del sonno alterato, interrotto, frequenti risvegli durante la notte
- respiro anomalo, pausante, russamento (quasi sempre rapportato dal partner)
Le conseguenze dell’apnea notturna come fattori di rischio per le patologie croniche
L’apnea notturna si manifesta con frequenti microrisvegli e sonno interrotto i quali si traducono per
- interferenze nel normale ritmo circadiano sonno-veglia
- alterazioni dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (il sistema di regolazione dello stress)
- ipossia – ipossiemia – intermittente
le quali a loro volta inducono
- aumento delle reazioni del sistema simpatico
- disfunzioni dell’endotelio
- aumento dello stress ossidativo cellulare
- incremento della reazione infiammatoria sistemica
Questi effetti sistemici sono riconosciuti come principali trigger nella comparsa e sviluppo delle malattie croniche degenerative dei più importanti sistemi ed apparati del nostro corpo; allo stesso tempo, le malattie croniche cardio-respiratorie possono determinare la comparsa di eventi dispnoici durante il sonno
- sistema cardio-circolatorio (malattie cardiovascolari e patologie correlate)
- apparato respiratorio (asma, BPCO; edema ed enfisema polmonare; cuore polmonare; allergie respiratorie)
- metabolismo (diabete, sovrappeso e obesità, sindrome metabolica)
- sistema nervoso centrale (affezioni neurologiche e della psiche)
E’ universalmente riconosciuto l’impatto positivo del buon riposo notturno – il sonno ristoratore e riposante – su tutto l’organismo e sotto tutti i punti di vista; e soprattutto sui 2 sistemi più sensibili alle condizioni di stress ossidativo quali il cuore e il cervello.
Gli esami e test per la valutazione delle apnee notturne
Nella valutazione delle OSAS lo specialista può indicare di eseguire esami diagnostici specifici:
- saturimetria notturna: un esame non invasivo che registra la frequenza cardiaca (FC) e il livello della saturazione in ossigeno del sangue (SpO2) per tutta la durata del sonno notturno, tramite un dispositivo chiamato saturimetro o pulsossimetro (o semplicemente ossimetro)
- polisonnografia: un esame non invasivo che registra per 24 ore l'attività cerebrale, cardiaca, respiratoria e muscolare durante il sonno
- test delle latenze multiple del sonno: valuta la rapidità dell’addormentamento in 4-5 sonnellini diurni in 2 h di distanza l’uno dall’altro; viene utilizzato anche per la diagnosi di narcolessia;
- test del sonno (questionari di autovalutazione validati dalla comunità medico-scientifica come primi strumenti nella valutazione delle OSAS: Questionario di Epworth e Questionario di Berlino)
Oltre agli esami e test specifici insieme all’anamnesi oggettiva, il medico può indicare di effettuare esami del sangue generali e specifici per le funzioni cardiaca, polmonare, renale, tiroidea per avere il quadro clinico più completo possibile.
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- elettrocardiogramma,
- holter cardiaco
- holter pressorio
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Fonti essenziali
- researchgate.net
- msdmanuals.com