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22 Giugno 2021

drssa Afrodita Alexe

Con il termine ‘’orticaria’’ si indica il fenomeno di eruzione cutanea caratterizzata da comparsa di placche eritematose (i pomfi) localizzate o generalizzate sulla pelle, spesso accompagnate da sensazione di prurito e da edema (gonfiore): quando interessa gli strati più profondi della pelle si parla di angioedema, con manifestazioni a livello del tessuto sottocutaneo, dell’intestino, delle estremità o delle vie aeree (nel qual caso può condurre alla loro ostruzione mettendo in pericolo di vita la persona affetta).

Orticaria: le cause più comuni

L’orticaria è classificata in 2 grandi classi:

  • orticaria acuta – quando i sintomi sono presenti per meno di 6 settimane
  • orticaria cronica – quando i segni e sintomi permangono per più di 6 settimane

L’orticaria acuta è la più frequente, più del 70% dei casi, e nella maggioranza di essi si risolve spontaneamente entro pochi giorni (se non interessa tessuti molli e/o organi interni).

Dal punto di vista fisiopatologico, l’orticaria è indotta dal rilascio nel circolo sanguigno di mediatori chimici quali istamina, bradichinina, callicreina e altre sostanze ad azione vasoattiva (prodotti nei mastociti e granulociti basofili - cellule coinvolte nella risposta immunologica e allergica); il rilascio di queste sostanze comporta vasodilatazione capillare e venosa nel derma con conseguente comparsa dell’eruzione cutanea o tissutale.

Le reazioni di attivazione delle cellule mastociti e basofili possono essere immuno-mediate o non immuno-mediate:

  • nelle reazioni immuno-mediate, o allergiche: in seguito al contatto diretto con l’agente scatenante, vengono elaborate e rilasciate le immunoglobuline IgE che si legano ai recettori siti sulla superficie dei mastociti e dei basofili : sono le reazioni da ipersensibilità del tipo I (e con meccanismi simili, anche le reazioni che caratterizzano le malattie autoimmuni)
  • nelle reazioni non immuno-mediate, o non-allergiche: l’attivazione dei mastociti avviene tramite reazioni dirette; i meccanismi non sono ancora del tutto compresi (coinvolgono presumibilmente reazioni chimiche di inibizione enzimatica o di rilascio di neuropeptidi); in questa categoria rientrano le reazioni scatenate da alcuni farmaci e da stimoli fisici e/o emotivi

Le cause più comuni dell’orticaria acuta sono

  • contatto diretto con sostanze allergeniche/irritative/urticanti per via cutanea o inalatoria: pollini, muffe, polveri, peli di animali, lattice ecc (rapida insorgenza dei sintomi da pochi minuti a poche ore)
  • allergeni ingeriti: pesci, crostacei; frutta secca-noci, arachidi; latte; soia; uova ecc (con insorgenza dei sintomi sempre rapida, da pochi minuti a poche ore)
  • morsi o punture di insetti: zanzare, pulci, api, vespe, tafani, ragni ecc (rapidissima insorgenza dei sintomi, entro pochi secondi o minuti, di intensità molto variabile in base al tipo di reazione, all’età e alle caratteristiche individuali; un ceno particolare alla reazione allergica da puntura d’ape o vespa, che ha come possibile sviluppo la comparsa dell’angioedema con interessamento delle vie respiratorie)
  • infezioni virali (epatite A, B e C; mononucleosi – da virus Epstein-Barr; da cytomegalovirus; enterovirosi; HIV); infezioni batteriche (come le malattie infettive da streptococco); le parassitosi intestinali o sistemiche
  • farmaci: qualsiasi farmaco, da banco o etico, può scatenare l’orticaria; con reazione IgE-mediata o tramite altri meccanismi (come ad esempio l’aspirina e il gruppo dei FANS: per inibizione degli enzimi COX); un ceno particolare alla reazione indotta dagli ACE-inibitori, per i quali la segnalazione di effetto avverso più comune è l’angioedema)
  • stimoli fisici e/o emotivi: freddo/caldo, febbre, esercizio fisico intenso, sudorazione intensa, stato acuto d’ansia e stress, luce solare, vibrazioni, pressione focale (dermatografismo)
  • malattie ematiche o sierologiche e da trasfusione

Le cause comuni per l’orticaria cronica sono invece

  • le malattie autoimmuni (atopia, lupus, malattia di Sjogren, tireoidite e tireopatie, vasculite)
  • alcune malattie croniche e a decorrenza degenerativa (epatopatie, pancreatite, tumori); disturbi endocrini (sfera genito-urinaria femminile, sfera tiroide)
  • farmaci: qualsiasi farmaco può indurre orticaria cronica, così come per l’orticaria acuta
  • stimoli fisici o emotivi, in ugual maniera come per l’orticaria acuta

Orticaria: segni e sintomi

I segni e sintomi più comuni dell’orticaria sono la comparsa dei pomfi, rossi/rosei o color pelle, in qualunque parte del corpo, pomfi che cambiano forma, colore e dimensioni nel corso e con l’esaurirsi della reazione scatenante; il prurito, di vari gradi di intensità; il gonfiore; in certi casi è presente anche il dolore, che accompagna l’edema localizzato (come per la puntura d’ape) o generalizzato (come per la reazione allergica da ingestione di alimenti).

Alcuni sintomi costituiscono segnali d’allarme e indicano reazioni da severe a molto gravi, fino a segnalare pericolo di vita, da sottoporre all’attenzione immediata del medico:

  • gonfiore del viso, delle labbra, della lingua, della gola o delle vie aeree (comparsa di angioedema)
  • disturbi del respiro (sibili, affanno, respiro accelerato)
  • manifestazioni cutanee che permangono per più di 2 giorni, diventano profonde o si ulcerano
  • febbre, linfonodi gonfi, dolori alle articolazioni, perdita repentina di peso, ittero
  • vomito, diarrea e/o dolore e crampo addominale

Orticaria: trattamento e cura complementare

Spesso, i sintomi dell’orticaria acuta regrediscono e scompaiono spontaneamente entro pochi giorni, richiedendo solo misure atte ad alleviare il prurito ed a prevenire il peggioramento dell’eruzione:

  • fare bagni e spugnature rinfrescanti con uso di prodotti per la detersione adeguati (del tipo sapone-non-sapone, in formule ipoallergeniche prive di tensioattivi schiumogeni, alcol, profumi, conservanti irritanti);
  • applicare sulla pelle lozioni/emulsioni/creme ad effetto antipruriginoso e lenitivo-calmante;
  • evitare di esporsi al sole ed utilizzare la crema ad alto indice di protezione solare più adatta al proprio tipo di pelle;
  • fare uso di indumenti larghi di tessuto ipoallergenico (evitare materiali sintetici o lana) ed astenersi possibilmente di grattarsi

Tra i farmaci in uso per la cura dei sintomi acuti, gli antistaminici per uso orale vengono utilizzati per alleviare il prurito e ridurre il gonfiore; la loro assunzione deve essere costante e non al bisogno, per garantirne l’efficacia. Alcuni sono farmaci da banco (di cosiddetta libera vendita in farmacia), come la cetirizina o la fexofenadina: tuttavia, la scelta dell’antistaminico in terapia spetta sempre allo specialista (il medico; o il farmacista, per il consiglio al banco in farmacia).

L’utilizzo dei cortisonici orali è riservato per i casi più gravi o che non rispondono alla terapia antistaminica tradizionale; così come l’impiego dei farmaci anticorpi monoclonali, per la cura delle malattie autoimmuni croniche (lupus, psoriasi ecc).

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