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10 Maggio 2021

Drssa Afrodita Alexe

Acido folico, folati, vitamina B9: definizione e struttura chimica

L’acido folico, chimicamente denominato acido pteroil-mono-glutammico, è una vitamina idrosolubile del gruppo delle vitamine B: è difatti identificato come la vitamina B9, nutriente essenziale non sintetizzato dal corpo umano e pertanto necessariamente introdotto con la dieta.

Scoperto negli anni ’30 del secolo scorso, inizialmente pensato come fattore di crescita cellulare da alcuni ricercatori e da altri ancora come fattore antianemico, più tardi la sua molecola fu isolata e identificata come composta strutturalmente dall’unione tra l’amminoacido 6-metilpterina, l’acido para-amino-benzoico (PABA) e l’acido glutammico.

In seguito, la ricerca scientifica ne ha evidenziato la presenza negli alimenti come folati, ovvero composti chimici di acido pteroil-poli-glutammato (contenenti da 1 a 6 molecole di glutammato): la forma attiva biologicamente nel corpo umano è il composto tetraidrofolato, ottenuto in seguito a una catena di reazioni di idrossilazione-riduzione, reversibili e con consumo energetico.

Dal punto di vista chimico, la molecola di acido folico è più stabile e più facile da utilizzare nella formulazione dei farmaci e degli integratori alimentari necessitando però di subire reazioni di attivazione metabolica all’interno del nostro corpo; mentre il composto dei folati, ricavato direttamente dagli alimenti, ne è assorbito e veicolato direttamente dall’organismo ma le sue concentrazioni nel cibo sono altamente variabili in base al tipo, tempi e modi di cottura dello stesso.

Acido folico: le azioni e il ruolo biologico nell’uomo

L’acido folico è essenziale per il nostro corpo in quanto regolatore e profattore di numerose reazioni biologiche, di cui le più importanti sono:

  • produzione e differenziazione di nuove cellule ed in particolare di sintesi di materiale genetico:
    • sintesi di purine (facenti parte del gruppo delle basi azotate, come la adenina e la guanina, alla base della struttura del DNA) e della timidina (una nucleoside formatosi partendo dalla base azotata timina e che costituisce circa il 25% del totale strutturale del DNA)
  • metabolismo degli amminoacidi
    • sintesi di metionina (per trasformazione dell’omocisteina)
    • reazioni metaboliche della glicina, serina, istidina
  • sintesi generica di proteine
  • sintesi dell’emoglobina

E’ stato sottolineato il ruolo fondamentale dell’acido folico nei processi di formazione e differenziazione tissutale, in particolare dei tessuti embrionali: negli ultimi decenni, è stato introdotto come integrazione necessaria prima e durante la gravidanza, per prevenire alcune malformazioni congenite nel nascituro, in particolare a carico del tubo neurale (struttura embrionale da cui si sviluppa il sistema nervoso centrale), ma anche difetti della struttura ossea faciale oppure cardiaci.

Acido folico in gravidanza ed allattamento: quanto ne serve?

Generalmente, la dose indicata di acido folico è di 0,4mg / giorno, in formulazione unica oppure in associazione ad altre vitamine e minerali; durante la gravidanza ed allattamento il fabbisogno può aumentare, per necessità metaboliche della mamma (e del bambino): da 0,5-0,6 mg/die può arrivare a 5mg/die in condizioni particolari ed in base allo storico clinico individuale; dosaggi ancor più alti sono di scelta che spetta allo specialista per quadro clinico individuale.

Acido folico negli alimenti: i cibi più ricchi

Come già detto, negli alimenti l’acido folico è presente sotto forma di folati, composti coniugati con più molecole di glutammato. Le fonti alimentari più ricche in folati sono le frattaglie di animali(fegato), le uova, il lievito di birra, i cereali, i funghi secchi, i vegetali a foglia larga (spinaci, barbabietola, lattuga, cavoli e cavoletti), asparagi, broccoli, carciofi, zucchine, i legumi (piselli, fagioli), la frutta in generale, alcuni formaggi.

L’assorbimento dei folati dagli alimenti avviene nell’intestino dove essi subiscono delle reazioni di idrolisi per eliminare i gruppi glutammati ed ottenere alla fine la forma assorbibile di acido folico, ovvero l’acido pteroil-mono-glutammico: veicolato verso il fegato, l’acido folico viene trasformato in 5-metil-tetra-idro-folato, 5MTF, che vi è la forma biologicamente attiva nel corpo umano.

La biodisponibilità dei folati è influenzata dalla qualità dei cibi e dai tempi e modi di cottura degli stessi: essendo vitamine idrosolubili, come tali sono sensibili alla luce, calore, all’ossigeno, all’acidità; per cui bisogna tener conto che i processi di preparazione, cottura e conservazione dei cibi possono alterare o distruggere la gran parte dei folati presenti negli alimenti primari.

L’assorbimento dell’acido folico è ridotto in caso di alcolismo cronico, malattie epatiche croniche, malattie infiammatorie croniche intestinali – la Sindrome dell’intestino irritabile, la celiachia, il Morbo di Crohn, la Sindrome da malassorbimento intestinale/leaky gut - , diabete; anche alcuni farmaci ne riducono o ne impediscono l’assorbimento, come gli antibiotici sulfamidici, gli antimalarici, gli estroprogestinici (pillola anticoncezionale), gli antiepilettici, gli antitumorali attivi sul ciclo dell’acido folico (metotrexate, trimetrexate).

Acido folico e vitamina B12 (cobalamina): è stata dimostrata la stretta correlazione tra le 2 vitamine B, riguardo al coinvolgimento della vitamina B12 nel buon funzionamento delle cellule nervose, la riparazione dei danni cellulari e tissutali e nella formazione ex-novo di globuli rossi e bianchi.

L’integrazione di acido folico: indicazioni e modo d’uso

L’assunzione di acido folico trova indicazioni:

  • per le donne, in preparazione della gravidanza, durante la gravidanza e nell’allattamento, per lo sviluppo corretto del sistema nervoso centrale nel nascituro e per la prevenzione del danno a carico del tubo neurale (di cui il più conosciuto e temuto è rappresentato dalla spina bifida); riguardo al benessere della futura mamma, per la prevenzione e cura dello stato di preeclampsia e eclampsia, dello stato di diabete gestazionale; per la prevenzione del parto pretermine
  • nella prevenzione e cura delle malattie croniche cardio-cerebro-vascolari
  • nelle malattie infiammatorie intestinali a decorrenza cronica e degenerativa: in particolare per combattere gli effetti nocivi dei farmaci in terapia a lungo termine
  • nelle malattie infiammatorie e infettive croniche a carico dell’apparato genito-urinario femminile; nella prevenzione dell’infertilità maschile
  • nelle malattie croniche degenerative neurologiche (in particolare per correggere gli effetti nocivi dei farmaci in terapia a lungo termine)
  • nel diabete
  • nei disturbi psichiatrici e psicologici (bipolarismo, autismo, schizofrenia; depressione, disturbi dell’ansia e dello stress traumatico; disturbi del sonno e correlati)
  • nella prevenzione delle malattie degenerative a carico dell’apparato visivo ed uditivo

In generale, la dose per unità posologica di farmaco od integratore alimentare di acido folico è di 0,4mg/giorno, salvo diversa indicazione medica, per periodi di assunzione che variano da 20 giorni al mese per cicli continuativi di 3-6 mesi oppure stabiliti in base all’esigenza individuale, come nel caso della gravidanza che ne richiede uso continuativo per almeno 9 mesi.

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