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16 Maggio 2023

Drssa Afrodita Alexe

Come già saputo, l’esame bioimpedenziometria consiste nel far passare nel corpo un flusso di corrente elettrica a bassa intensità (800μA) e frequenza fissa ed utilizzando come punti di appoggio le estremità (generalmente mano-piede); in base al comportamento dei diversi distretti del nostro corpo, si evidenziano 2 compartimenti che generano più tipi di risposte bio-elettriche, misurabili per resistenza e per reattanza generate

  • compartimento conduttore – buone capacità di conduzione della corrente elettrica: i tessuti che contengono fluidi ed elettroliti, sia intra che extracellulari (liquido cerebrospinale, sangue, plasma, muscoli)
  • compartimento non conduttore – capacità ridotte o assenti di conduzione della corrente elettrica: tessuto grasso, tessuto osseo, gli spazi pieni d’aria (polmoni): tessuti dielettrici

Resistenza e reattanza: qual è la differenza?

Per resistenza si intende la capacità dei tessuti organici di opporsi al passaggio del flusso di corrente elettrica lineare, senza modificarlo: in base a questa capacità i tessuti corporei vengono classificati in buoni conduttori e cattivi conduttori

  • la resistenza è simbolizzata con la lettera R e si misura in ohm
  • nel corpo umano bassa resistenza è associata ai tessuti contenenti grandi quantità di fluidi corporei e pertanto la stima della resistenza è associata alla stima dell’indice acqua intra ed extracellulare e della massa magra (poiché l’acqua corporea è immagazzinata prevalentemente all’interno di essa): quando una persona ha molta massa magra, ha anche molta acqua corporea, quindi maggiore conduttività elettrica e minore resistenza complessiva
  • il valore della resistenza è quindi inversamente proporzionale con la quantità dell’acqua intra ed extracellulare: diminuisce con l’aumento dei fluidi corporei e viceversa

 

Per reattanza si intende la capacità dei tessuti organici di opporsi al passaggio del flusso di corrente elettrica variabile/alternata, modificandolo: si tratta della capacità delle membrane cellulari di comportarsi come dei condensatori, immagazzinando energia per poi cederla.

  • la reattanza è simbolizzata con la lettera X e si misura anch’essa in ohm
  • le membrane cellulari si comportano come condensatori: al passaggio della corrente elettrica, continua od alternata, sono capaci di creare variazioni nella fase del segnale elettrico, immagazzinando energia per poi dissiparla
  • nella cellula, il fluido all’interno (nel citoplasma) ed all’esterno di essa (i fluidi extracellulari) rappresenta il conduttore elettrico mentre la membrana con il suo doppio strato lipidico rappresenta l’isolante: le risposte della membrana al passaggio della corrente elettrica sono determinanti e si misurano tramite la capacità elettrica ( data dal doppio strato lipidico a cui è associata la proprietà della membrana di accumulare e separare le cariche elettriche) e la conduttanza (data dal flusso di ioni nei canali ionici che permette la permeabilità controllata della membrana stessa)
  • allo stimolo elettrico della membrana cellulare, succede la divisione della corrente erogata in 2 componenti: la capacitiva indice della carica elettrica della membrana e la resistiva indice della differenza di potenziale generata
  • la reattanza è quindi direttamente proporzionale con la densità cellulare e rappresenta l’entità della massa cellulare corporea (BCM-massa metabolicamente attiva)
  • la reattanza è vista anche come indice dell’integrità cellulare: le cellule sane e biologicamente attive hanno maggior capacità di immagazzinare energia e quindi maggior reattanza

Impedenza bioelettrica: cos’è e come si misura?

Il risultato delle 2 componenti, la resistenza e la reattanza, rappresenta l’impedenza elettrica: il valore totale dell’opposizione del corpo umano al passaggio della corrente alternata; per il cui calcolo ci si appoggia alle leggi della fisica: il corpo umano viene suddiviso in 5 sezioni corrispondenti a 5 cilindri separati e collegati in serie, come in un circuito elettrico.

  • l’impedenza è direttamente proporzionale con la lunghezza della sezione (statura della persona) e con la resistività dei tessuti corporei
  • l’impedenza non è distribuita uniformemente sulla superficie corporea, ma in base alle variabili delle sezioni: circa il 15% il busto (tronco), più del 80% le estremità (braccia, gambe)

Angolo di fase: perché è importante conoscerlo?

Il rapporto tra resistenza e reattanza esprime l’angolo di fase: parametro che quantifica il ritardo subìto dal flusso della corrente elettrica al suo passaggio attraverso i vari distretti del corpo umano.

Considerato un vero e proprio indicatore dello stato di salute ed integrità cellulare, in una persona adulta in buona salute il valore dell’angolo di fase è compreso tra 4°-5° e 9°-10°.

L’angolo di fase è dato dal rapporto resistenza/reattanza quindi dalla relazione tra la quantità dei fluidi cellulari e la totalità della massa cellulare: è funzione di età, sesso, massa corporea totale (BMI), altezza e conformazione della persona.

 

 

I valori alti e bassi di angolo di fase: come interpretarli?

  • valori alti /6°-8°/ sono associati a buone condizioni di salute e ottima integrità delle funzioni cellulari
  • valori bassi sono associati alla diminuzione della massa muscolare, alla presenza di processi infettivi ed infiammatori cronici degenerativi, alla malnutrizione
  • valori inferiori a 4° sono indici di un’eventuale distruzione delle membrane cellulari, con aumento degli spazi extracellulari: come succede nello stato di malnutrizione proteico-energetica dove si riscontra perdita di massa cellulare
  • valori alti sopra 10° possono indicare perdita di acqua intra e/o extracellulare come nella disidratazione intensa; oppure aumento importante della massa muscolare come nel caso degli sportivi agonistici
  • il valore dell’angolo di fase è dipendente dal rapporto ECW/ICW (acqua extra : acqua intracellulare): nelle persone adulte in buone condizioni di salute, questo rapporto è ideale quando 3:2; l’incremento del valore ECW/ICW è indice di espansione dei fluidi extracellulari (con alterazioni delle dimensioni delle cellule e della permeabilità della membrana cellulare) associata comunemente alla presenza di malattie infiammatorie ed infettive degenerative e comporta variazioni dei valori dell’angolo di fase (troppo alti o troppo bassi)

 

Le applicazioni in campo clinico dell’angolo di fase

L’angolo di fase varia – oltre ai fattori già elencati – anche in relazione alle variazioni temporali della propria composizione corporea, ovvero le fluttuazioni della massa muscolare, del grado di idratazione e di nutrizione: ne risulta evidente l’importanza dei controlli periodici e soprattutto durante cambiamenti fisiologici e dello stile di vita.

Come indicatore dello stato nutrizionale, risulta utile conoscere e monitorare i valori dell’angolo di fase con la BIA, in:

  • pratica clinica: medicina interna (disidratazione subclinica, ritenzione di fluidi nelle varie insufficienze d’organo), cardiologia, nefrologia, gastroenterologia; in terapia dello stato di disidratazione acuta
  • nutrizione: follow-up nutrizione parenterale/enterale, nutrizione domiciliare, follow-up paziente bariatrico, nutrizione sport e scienze motorie
  • gravidanza ed allattamento
  • fisioterapia – recupero della capacità tono e forza muscolare

La farmacia Pelizzo a Udine già da alcuni mesi pone a disposizione degli utenti l’esame della bioimpedenziometria – BIA: l’esame è disponibile tutti i giorni della settimana da lunedì alla domenica con orario continuato, su prenotazione; per maggiori dettagli e per appuntamenti non esitate a contattarci direttamente.

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