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05 Settembre 2022

drssa Afrodita Alexe

Per la valutazione complessiva e specifica della composizione corporea, la BIA – Bioimpedenziometria – rappresenta uno degli esami più utilizzati nell’ambito dietetico-nutrizionale in quanto altamente affidabile, non-invasiva, semplice da effettuare e ripetibile senza particolari precauzioni nell’utilizzo.

I parametri valutati con la BIA sono

L’acqua nel corpo umano: generalità e indici

L’acqua rappresenta un elemento fondamentale per la vita ed è un costituente essenziale del corpo umano: rappresenta circa metà – fino a due terzi – di tutta la massa corporea (60%in media per gli uomini e 52-55% per le donne).

Più in dettaglio, dell’acqua totale di un organismo umano giovane e in salute circa il 60% è contenuto all’interno delle cellule; e il rimanente 40% costituisce l’acqua extracellulare, contenuta negli spazi interstiziali, nel plasma, nel tessuto connettivo e in quello osseo; dell’acqua totale, circa il 7-8% è contenuta nel sangue (che viene considerato un organo a sé).

La quantità totale d’acqua nel corpo umano varia

  • con l’età: circa 70% alla nascita e prima infanzia; per scendere fino a una media di 50% negli anziani
  • in base al sesso: le donne hanno sostanzialmente più grasso quindi meno acqua rispetto agli uomini (fatto dovuto alla fisiologia e all’asseto ormonale diversi tra i due sessi)
  • in base alla composizione corporea e/o presenza di alterazioni metaboliche/endocrine (la percentuale di acqua totale diminuisce in caso di sovrappeso e obesità, diabete, disturbi di ipertiroidismo, funzione renale alterata)
  • con l’alimentazione: sia il cibo solido che le bevande influiscono sulla produzione endogena e la veicolazione dell’acqua nel nostro corpo
    • l’introito di acqua nell’organismo avviene in maniera diretta dal cibo (le bevande ne apportano il 70-80%; il cibo solido e semi-solido il 20-30%); e in misura secondaria dalla sintesi endogena partendo dalle reazioni di ossidoriduzione dei macroelementi
  • con lo stile e l’ambiente di vita
    • (le persone sedentarie hanno meno acqua e con distribuzione meno bilanciata nei distretti del corpo, rispetto agli sportivi;
    • la temperatura esterna e il tasso d’umidità influiscono sul bilancio idro-elettrolitico, dettando variazioni nelle funzioni del corpo, come la sudorazione, la funzione respiratoria in termini di frequenza e volume, i meccanismi di termoregolazione )
  • altri fattori (la presenza di patologie e stati di infiammazione cronica e le terapie farmacologiche a lungo termine e/o invasive possono indurre uno sbilancio dell’equilibrio idro-elettrolitico con aumento del volume d’acqua e sviluppo di ritenzione idrica nei vari scomparti del corpo)

Le funzioni dell’acqua nel corpo umano

Essendo il principale costituente del nostro corpo, l’acqua svolge le importantissime funzioni di:

  • elemento strutturale: come parte sostanziale di tutte le strutture anatomiche e dei liquidi fisiologici, incluso il ruolo di lubrificante (liquido sinoviale, i liquidi oculari, gli elaborati delle mucose) e ammortizzatore (ad esempio, la protezione del midollo spinale o del cervello)
  • elemento nutrizionale essenziale (costituisce infatti il nutriente primario; il corpo umano non può resistere alla mancanza d’acqua per più di 2-3 giorni)
  • elemento mediatore di tutte le reazioni bio-chimiche nel nostro corpo, a livello di tutte le cellule; e del trasporto passivo e attivo di tutte le sostanze veicolate (nutrienti, sostanze di scarto, messaggeri cellulari ed a.)
  • elemento regolatore della temperatura corporea (ruolo essenziale nella dispersione del calore tramite il meccanismo della sudorazione).

L’acqua nei compartimenti dell’organismo

Dal punto di vista degli indici di valutazione, l’acqua totale del nostro corpo può essere suddivisa in 2 comparti: l’acqua extracellulare e quella intracellulare.

Il compartimento dell’acqua extracellulare rappresenta circa il 40% del totale volume d’acqua ed a sua volta viene suddiviso per contenuti:

  • liquido interstiziale (contenuto negli spazi tra le cellule e che permette il passaggio di sostanze come i nutrienti, i metaboliti, i messaggeri cellulari ecc)
  • plasma (la parte liquida del sangue; contiene al 90% acqua)
  • linfa (la rete di vasi linfatici veicola acqua drenata dal liquido interstiziale ed è difatti una rete collaterale dell’apparato cardio-circolatorio; di massima importanza la sua funzione di veicolazione degli agenti immunomodulatori, da e per il sistema dei linfonodi)

Il compartimento extracellulare svolge ruolo di riserva d’acqua, fornendola o assorbendola da quello intracellulare in base ai fabbisogni fisiologici, così contribuendo a mantenere costante l’equilibrio osmotico.

Valori alti di acqua extracellulare possono essere riscontrati

  • in particolari condizioni di clima-ambiente e lavorative (posizione eretta per troppo tempo, temperatura esterna e umidità elevate)
  • in particolari stati fisiologici (come nelle donne durante la gravidanza, prima e durante le mestruazioni – dovuto al maggior flusso di ormoni estrogeni e progesterone, che possono indurre variazioni del volume d’acqua con comparsa di ritenzione idrica);
  • in presenza di patologie di varia entità (scarso drenaggio linfatico, insufficienza renale, insufficienza cardiaca, ipoproteinemia da cirrosi epatica, malattie endocrine che vedono coinvolto il sistema dell’aldosterone e vasopressina: che favoriscono il ristagno di liquidi e comparsa di edema)

Per contro, valori più bassi della media di acqua extracellulare si possono osservare in condizioni di

  • disidratazione acuta (dovuta a perdita ingente di liquidi come nei casi di vomito incoercibile e diarrea, sudorazione intensa, ustioni, emorragie) e cronica (gli stati di estrema magrezza; l’età avanzata, per minor introito d’acqua dovuto a minor esigenza di bere ovvero mancanza di sensazione di sete)
  • negli sportivi, dopo un allenamento intenso o gare
  • durante e dopo l’esposizione a clima caldo, secco e ventilato (per aumento della sudorazione e del volume respiratorio)

Il compartimento dell’acqua intracellulare rappresenta l’acqua contenuta all’interno di tutte le cellule del nostro corpo; è circa il 60% dell’acqua totale e un parametro molto valido per valutare lo stato di salute delle cellule: perché supporta variazioni entro limiti molto stretti rispetto a quello extracellulare al quale si appoggia per le riserve in caso di bisogno; è infatti considerato indice della qualità e della quantità di cellule integre e metabolicamente attive.

Valori più alti della media di acqua intracellulare si riscontrano

  • in particolari stati fisiologici, come negli sportivi, fatto dovuto alla massa muscolare più abbondante ed a un fabbisogno aumentato; ma anche nelle persone obese, per la presenza di abbondante tessuto adiposo (anch’esso idratato, anche se anidro).
  • in presenza di patologie caratterizzate per ritenzione idrica ed edemi (accumulo di acqua nei vari distretti dell'organismo; con difficoltà di drenaggio)

Per contro, valori più bassi di acqua intracellulare sono presenti nelle persone sedentarie, con quantità ridotta di massa magra e massa muscolare attiva; nei casi di magrezza estrema (anoressia, cachessia); nelle persone anziane; in presenza di patologie e terapie farmacologiche che inducono perdita d’acqua (diuretici, antidiabetici ecc)

L’esame BIA risulta utile non solo per controllare gli indici della composizione corporea in correlazione tra loro, ma soprattutto per valutare le loro variazioni nel tempo: di grande aiuto nel percorso di recupero dello stato di salute ottimale (variazioni di peso, convalescenza, cura e prevenzione delle ricadute nell’infiammazione cronica) o in quello degli allenamenti sportivi per migliorare la performance, la bioimpedenziometria risulta un esame versatile e affidabile per il monitoraggio del proprio stato di salute.

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Fonti essenziali

  • msd.manuals
  • epicentro.iss
  • pubmed.ncb.nlm
  • thelancet.com