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09 Febbraio 2017

Per chi ne ha bisogno, fare la misurazione della pressione arteriosa è diventato prassi quotidiana: recandosi dal proprio medico o nella farmacia di fiducia oppure comodamente a casa, usando uno dei misuratori di pressione moderni disponibili sul mercato. Per chi cerca un misuratore di pressione a Udine, la farmacia Pelizzo propone la marca Omron, leader mondiale nella produzione dell’apparecchiatura elettromedicale: con l’aiuto dello staff competente della farmacia, a disposizione 7 giorni su 7 con orario continuato, avremo il consiglio giusto nell’acquisto e l’uso del nostro misuratore di pressione.

Ma come è evoluto nel tempo questo dispositivo di enorme importanza clinica?

Il primo dispositivo non invasivo per la misurazione effettiva della pressione sanguigna fu ideato nel 1881 dal medico austriaco Samuel Siegfried Karl Ritter von Basch; nello stesso periodo anche l’italiano Angelo Mosso ne inventò uno, simile: sono apparecchi semplici che per la rilevazione della differenza di pressione usano un manometro con mercurio.

Nel 1896 il medico italiano Scipione Riva Rocci perfezionò gli strumenti di von Basch ma soprattutto di Mosso: adottò il bracciale pneumatico (regolando così la pressione sul braccio) e lo posizionò sul braccio in alto anziché sull’avambraccio: misurando la pressione sull’arteria omerale anziché radiale, con risultati più precisi e dettagliati.

Nel 1905 il medico chirurgo russo Nikolai Korotkov, pioniere della chirurgia vascolare, scoprì la differenza tra la pressione sistolica e quella diastolica: rilevazione del suono nelle arterie al passaggio del sangue (in pressione) e mancanza di suono in rilassamento. Noti come ‘’i suoni di Korotkov’’, la loro rilevazione è oggi standard nella misurazione della pressione arteriosa.

Ancora altre scoperte scientifiche, nel corso del ‘900, impongono il continuo perfezionamento dei misuratori di pressione: si aggiunge l’uso dello stetoscopio. Lo scopo è di farli diventare più precisi possibile ma anche più comodi e più veloci. Si costruiscono quindi gli sfigmomanometri oscillometrici (basati sul principio del barometro aneroide): alcuni sono piccoli gioielli di meccanica!

Il loro svantaggio maggiore, quello proprio della tecnica auscultatoria: sottostima della pressione sistolica e sovrastima della diastolica; cioè errore operatore-dipendente. Con l’arrivo dell’era moderna è comparso il misuratore elettronico che mira proprio a minimizzare l’imprecisione nel rilevamento dei dati: precisissimo, con rilevazione dei suoni alterati, con sensore di movimento, con possibilità di memorizzare i dati. Con la rivoluzione digitale siamo arrivati oggi a usare strumenti avanzati di gran lunga superiori per potenza ed affidabilità: basti citare i modelli di ultimissima generazione, con touch screen e collegamento rete e tanto altro ancora.